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Marocco: eletto a maggioranza vicepresidente dell’Interpol per l’Africa

Il Marocco è stato eletto oggi, a larga maggioranza, vicepresidente dell’Interpol per l’Africa. Ciò è avvenuta durante le elezioni del comitato esecutivo di questa organizzazione, in riconoscimento dei suoi sforzi per preservare la sicurezza e la stabilità a livello regionale e internazionale e del suo pionierismo ruolo al servizio della cooperazione in materia di sicurezza Sud-Sud.

Un comunicato stampa della Direzione Generale della Sicurezza Nazionale (DGSN), ripresa dall’agenzia di stampa marocchina “Map”, spiega che il rappresentante del Regno è stato eletto grazie ai voti dei delegati di 96 paesi membri, con un ampio vantaggio rispetto al resto dei candidati, durante l’operazione di voto che ha avuto luogo in occasione della 92esima Assemblea Generale dell’Interpol che si sta svolgendo a Glasgow (4-7 novembre), in Scozia.

Il Marocco ha presentato la sua candidatura per questa posizione, spinto da un fermo desiderio di contribuire allo sviluppo delle strutture di polizia in Africa e da una ferma determinazione a rafforzare la cooperazione in materia di sicurezza Sud-Sud.

La candidatura marocchina si ispira alle linee Reali che stabiliscono la cooperazione Sud-Sud come una scelta strategica e una priorità per il Regno e i suoi partner africani. Questo secondo una visione pragmatica basata sullo sviluppo delle relazioni che legano il Marocco ai paesi africani a tutti i livelli, compresa la sicurezza.

Sulla base di questa visione, il Regno ha presentato un dossier di candidatura ben strutturato per occupare questa posizione, basato sull’investimento nelle risorse umane della polizia in Africa, sullo sviluppo delle strutture di sicurezza e sul consolidamento della cooperazione di polizia nello spazio africano in vista dell’inaridimento individuare le fonti dell’immigrazione irregolare e della tratta di esseri umani e prevenire i loro collegamenti con le reti criminali transfrontaliere.

Dopo la sua elezione nel comitato esecutivo dell’Interpol come vicepresidente dell’Organizzazione per l’Africa, il Marocco aspira a coordinare gli sforzi con gli uffici centrali nazionali nei paesi africani e nel resto del mondo per rispondere in modo rapido ed efficace alle minacce terroristiche. minacce legate alle ramificazioni regionali delle organizzazioni estremiste.

Si tratta anche di evidenziare e coordinare gli sforzi per combattere i rischi non convenzionali legati all’uso dannoso dell’intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie da parte dei gruppi criminali organizzati.

Per questo incarico la DGSN aveva presentato la candidatura del prefetto di polizia Mohamed Dkhissi, direttore della polizia giudiziaria e capo dell’Ufficio centrale nazionale dell’Interpol-Rabat.

Il Direttore Generale della Sicurezza Nazionale e della Sorveglianza Territoriale (DGSN-DGST), Sig. Abdellatif Hammouchi, che ha presieduto la delegazione del Regno del Marocco alla 92a sessione dell’Assemblea Generale dell’Interpol a Glasgow, ha preso parte alle discussioni multilaterali e agli incontri bilaterali che si è concentrato sulle modalità per rafforzare la cooperazione internazionale in materia di sicurezza e l’azione congiunta di polizia, oltre a sostenere la candidatura del Marocco alla vicepresidenza dell’Interpol per l’Africa.

Creata nel 1923, l’Interpol è un’organizzazione internazionale di polizia criminale, il cui obiettivo principale è sostenere le capacità nazionali e lo scambio di informazioni e competenze tra i servizi di sicurezza dei 196 paesi membri per prevenire e combattere meglio le ramificazioni transnazionali delle diverse forme di criminalità e minacce alla sicurezza.

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Marocco: da Mohammed VI un appello a risoluzione conflitto Sahara

In occasione del discorso tenuto per il 49° anniversario della Marcia Verde

Il Re Mohammed VI ha rivolto oggi un discorso alla nazione in occasione del 49° anniversario della Marcia Verde, una data emblematica che illustra l’impegno pacifico del Marocco a favore della sua integrità territoriale.
In questo discorso il Sovrano ha sottolineato la necessità di una soluzione definitiva del conflitto di fatto, dedicando anche parte del discorso al sostegno della diaspora marocchina.

Il Re Mohammed VI ha affermato che il Marocco sta lavorando con successo, nell’ambito della difesa della sua integrità territoriale e del carattere marocchino del suo Sahara, per stabilire le prove di una realtà tangibile e di una verità irrevocabile, fondata sulla base del buon diritto, legittimità e impegno responsabile.

Tra questi “l’attaccamento dei Nostri figli del Sahara alla loro marocchinità e ai simboli sacri della Nazione, in virtù dei legami secolari dei Beia che uniscono le popolazioni del Sahara e i Re del Marocco”, ha sottolineato il Sovrano nel discorso alla Nazione.

Si tratta anche “della dinamica di rinnovamento e sviluppo, della sicurezza e stabilità di cui gode il Sahara marocchino” e “del crescente riconoscimento internazionale del carattere marocchino del Sahara e dell’ampio sostegno alla Proposta di Autonomia”, ha continuato il Re.

“In contrapposizione a questo legittimo e naturale stato di cose, esiste purtroppo un’altra configurazione, scollegata dal mondo reale, nel senso che si nutre dei miti del passato e si aggrappa disperatamente a tesi superate”, ha osservato Mohammed VI.

Tra i suoi sostenitori, sostiene il Sovrano marocchino, “alcuni continuano a chiedere l’indizione di un referendum, nonostante l’abbandono di questa opzione da parte delle Nazioni Unite a causa della sua inapplicabilità”.

Allo stesso tempo, ha indicato, si tratta delle stesse persone che rifiutano il censimento delle popolazioni sequestrate nei campi di Tindouf dove, tenuti in ostaggio in condizioni deplorevoli, vengono umiliati, maltrattati, privati ​​dei diritti più elementari, mentre i altri, nel loro desiderio di accesso all’Atlantico, sfruttano l’affare del Sahara.

“A questi diciamo semplicemente che non siamo contrari”, ha sostenuto il Sovrano, ricordando che il Marocco è stato artefice di un’iniziativa internazionale tendente a facilitare l’accesso degli Stati del Sahel all’Oceano Atlantico.

Questa iniziativa, ha affermato il Re del Marocco, è concepita in uno spirito di collaborazione, partenariato e progresso condiviso e mira ad essere vantaggiosa per tutti i paesi della regione.

Il Sovrano ha inoltre osservato che alcuni “usano la vicenda del Sahara come uno schermo per coprire i loro numerosi problemi interni”, mentre un’altra categoria dirotta gli aspetti giuridici della questione per fini politici ristretti.

“A questi diciamo che i partenariati e gli impegni giuridici del Marocco non andranno mai a scapito della sua unità nazionale e della sua integrità territoriale”, ha insistito Sua Maestà il Re.

A questo proposito, Mohammed VI ha affermato che “è giunto quindi il momento che le Nazioni Unite si assumano le proprie responsabilità, evidenziando la grande differenza tra due paradigmi: quello che il Marocco incarna nel suo Sahara, realistico e legittimo, e quello che si fonda su una visione sclerotica, tagliata fuori dal mondo reale e dai suoi sviluppi”.

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Marocco-Usa: Mohammed VI invia auguri a Trump

In occasione della sua elezione alla Presidenza degli Stati Uniti

Il Re del Marocco, Mohammed VI ha inviato un messaggio di congratulazioni a Donald Trump in occasione della sua elezione, a Presidente degli Stati Uniti.

In questo messaggio, il Sovrano ha espresso a Trump le sue più sincere congratulazioni per la sua elezione per un nuovo mandato a Presidente degli Stati Uniti nonché i suoi migliori auguri per ogni successo nella sua alta carica e nei suoi sforzi nel servizio del popolo americano, secondo quanto riporta l’agenzia marocchina “Map”.

Mohammed VI ha sottolineato che “la clamorosa vittoria di Trump in queste elezioni è un riconoscimento del suo patriottismo e una conferma del suo continuo impegno nella difesa degli interessi supremi degli Stati Uniti, nostro amico e alleato di lunga data”.

Il Sovrano marocchino ha aggiunto che il Regno del Marocco e gli Stati Uniti “sono uniti da un’alleanza storica e da un partenariato strategico che hanno resistito alla prova del tempo”, aggiungendo che “i valori che abbiamo nella condivisione e i nostri interessi comuni in un’ampia gamma di settori ci hanno permesso di lavorare costantemente insieme per costruire un futuro migliore per la nostra gente, rendendo le nostre relazioni una forza trainante al servizio della pace, della sicurezza e della prosperità in Medio Oriente, Africa e oltre”.

In questo messaggio Mohammed VI e ricorda che durante il precedente mandato di Trump, le relazioni bilaterali hanno raggiunto un livello senza precedenti quando gli Stati Uniti hanno riconosciuto la piena sovranità del Regno del Marocco su tutto il Sahara. Ha sostenuto che “questo atto, per il quale il popolo marocchino sarà per sempre grato, ha costituito una pietra miliare e un momento cruciale, che riflette la vera profondità del nostro rapporto speciale e secolare, che porta con sé la prospettiva di un partenariato strategico ancora più grande e più ampio”.

“Mentre affrontiamo sfide regionali e globali sempre più complesse, il Regno del Marocco sarà, più che mai, un vero amico e fedele alleato degli Stati Uniti”, scrive il Sovrano, ribadendo la sua ferma determinazione a collaborare con Trump per “promuovere ulteriormente i nostri interessi comuni e consolidare la nostra alleanza unica a tutti i livelli di cooperazione”.

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Dubai: Binghatti Skyrise, 50% delle unità vendute in un giorno

A Dubai nuovo record nel settore immobiliare

Il lancio di Binghatti Skyrise ha stabilito un nuovo record nel mercato immobiliare di Dubai, con il 50% delle sue unità vendute entro le prime 24 ore. Questa straordinaria richiesta evidenzia l’attrattiva di questo sviluppo unico nel suo genere.

L’esclusivo evento di inaugurazione, tenutosi presso lo Sky Bubble del Meydan Hotel il 30 ottobre a Dubai, ha attirato oltre 5.000 ospiti, tra cui importanti investitori e individui ad alto patrimonio netto della regione. Binghatti ha svelato la posizione del progetto con uno straordinario spettacolo di luci che ha illuminato lo skyline di Dubai, segnando simbolicamente il posto del progetto nel futuro della città.

“Binghatti Skyrise è più di un semplice progetto; è una certezza nel panorama del lusso in evoluzione di Dubai”, ha affermato Muhammad BinGhatti, Presidente di Binghatti. “La rapida vendita è una testimonianza della fiducia del mercato nel valore a lungo termine di Business Bay e nell’impegno di Binghatti nel fornire qualità e innovazione. Con l’aggiunta di Binghatti Skyrise, il portafoglio di Binghatti supera ora i 40 miliardi di AED. Questo lancio è in linea con la visione di Binghatti di raddoppiare il suo portafoglio di progetti a oltre 100 miliardi di AED nei prossimi 18 mesi, dimostrando un impegno costante nel dare forma al mercato immobiliare di lusso di Dubai con sviluppi innovativi e di alto valore”.

Come uno degli ultimi lotti disponibili a Business Bay, Binghatti Skyrise rappresenta una rara opportunità per gli investitori che cercano di assicurarsi una proprietà in un’area ad alta domanda con un’offerta futura limitata. Il progetto, valutato 5 miliardi di AED, comprende un totale di 3.333 unità, tra cui 2.256 monolocali, 996 unità con una camera da letto, 24 unità con due camere da letto, 26 unità con tre camere da letto e 31 spazi commerciali. La sua vicinanza ai quartieri finanziari e dello stile di vita di Dubai garantisce un forte mercato degli affitti, posizionandolo come un asset interessante sia per l’occupazione immediata che per l’apprezzamento futuro.

Con unità limitate rimanenti, Binghatti Skyrise è destinato a definire un nuovo standard nella Business Bay, unendo un design visionario e oltre 15 servizi che attraggono investitori e residenti in cerca di valore sostenibile. Questo progetto esemplifica l’approccio lungimirante di Binghatti al settore immobiliare, combinando lusso con un elevato potenziale di investimento per soddisfare le mutevoli esigenze del mercato di Dubai.

Binghatti è un prestigioso marchio emiratino nel campo dello sviluppo immobiliare, che detiene una posizione di leadership grazie al suo portafoglio che supera i 70 progetti con un valore di oltre 40 miliardi di AED. La società è guidata dall’ingegnere Muhammad Binghatti, presidente del consiglio di amministrazione, che, attraverso la sua visione innovativa, mira a realizzare progetti di lusso che riflettano un gusto artistico raffinato e standard elevati in termini di design e qualità.

Binghatti ha consegnato con successo più di 15.000 unità residenziali entro il 2024, ottenendo risultati notevoli in collaborazione con marchi globali come Bugatti, Mercedes-Benz e Jacob & Co. La società continua ad espandere il suo portafoglio immobiliare per soddisfare le crescenti aspirazioni del mercato, concentrandosi sulla consegna di progetti residenziali che elevano il livello di lusso a Dubai.

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Marocco: Macron, continueranno investimenti anche nel Sahara

Durante la sua visita a Rabat, secondo quanto riportano i media marocchini, il presidente francese Emmanuel Macron ha confermato che gli investimenti pubblici del suo Paese continueranno nel Regno del Marocco, compreso nel Sahara.

Parlando ai leader aziendali e agli operatori economici in chiusura dell'”Incontro imprenditoriale Marocco-Francia”, Macron ha sottolineato che il Regno è “il primo cliente” dell’Agenzia francese per lo sviluppo (AFD) in termini di investimenti, assicurando che l’AFD continuerà a finanziare progetti nel Regno, compresi quelli realizzati da imprese francesi nel Sahara.

Ha sottolineato, a questo proposito, che la Francia intende sviluppare un partenariato economico equo e vantaggioso per tutti con il Marocco, tenendo conto delle molteplici complementarità tra le economie dei due paesi.

Il presidente francese ha quindi sottolineato il partenariato industriale esistente in diversi settori, chiedendo una maggiore integrazione delle catene del valore di fronte a un contesto di “riregionalizzazione dei prezzi”.

Inoltre, Macron ha affermato di rammaricarsi del fatto che i gruppi finanziari europei e francesi siano stati costretti a lasciare l’Africa “a causa delle regole e degli standard normativi che gli europei si sono presi”.

“Penso che sia un terribile errore strategico. (…) noi europei dobbiamo mettere in discussione le regole e le restrizioni che abbiamo imposto alle nostre strutture”, ha affermato il capo di Stato francese durante questo incontro dedicato ai settori strategici del futuro .

Co-organizzato dalla Confederazione Generale delle Imprese Marocchine (CGEM) e dal Movimento Imprenditoriale Francese (MEDEF), attraverso il Club dei Leader d’Imprese Francia-Marocco, questo incontro riveste un’importanza particolare nel contesto della visita di Stato effettuata nel Regno dal Presidente della Repubblica francese, S.E.M. Emmanuel Macron, su invito di Sua Maestà il Re Mohammed VI.

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Spagna: Marocco pronto a inviare squadre soccorso

Su ordine del re del Marocco Mohammed VI

In seguito alle inondazioni che hanno devastato diverse regioni della Spagna, il re del Marocco Mohammed VI, ha dato istruzioni al Ministro dell’Interno di Rabat di parlare telefonicamente con il suo omologo spagnolo.

Durante questo colloquio, il ministro ha informato che il Marocco è pronto a inviare squadre di soccorso e fornire tutta l’assistenza necessaria alla Spagna per far fronte a questo disastro naturale. Lo indica un comunicato stampa del ministero dall’interno ripreso dall’agenzia di stampa marocchina “Map”.

La nota ha inoltre ribadito le espressioni di cordoglio e solidarietà alle autorità spagnole e le famiglie delle vittime, secondo la stessa fonte.

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Binghatti lancia il progetto Skyrise da 5 miliardi di AED nella Business Bay

In un nuovo passo per rafforzare la sua posizione nel mercato immobiliare di lusso di Dubai, Binghatti Developers ha ora lanciato “Binghatti Skyrise”, la nuovissima icona nel cuore della zona Business Bay di Dubai, perfettamente posizionata per soddisfare la crescente domanda di unità residenziali di lusso vicino a Burj Khalifa e al Dubai Water Canal.

Questo lancio rientra nella visione di Binghatti di raddoppiare il suo portafoglio di progetti a oltre 100 miliardi di AED nei prossimi 18 mesi. Il progetto è un capolavoro architettonico con 3.333 unità residenziali progettate in stile contemporaneo.

Il concetto di design di Binghatti Skyrise trae ispirazione dalla fusione perfetta di diversi elementi, con il risultato di una facciata coesa che cattura i sensi. Situato in posizione strategica nel quartiere Business Bay di Dubai, questo ampio sviluppo sul lungomare offre un accesso agevole al centro di Dubai e viste ininterrotte dell’iconico Burj Khalifa e del Dubai Water Canal.

Il presidente Muhammad BinGhatti ha commentato: “Binghatti Skyrise rappresenta un nuovo passo verso il miglioramento dell’eccellenza nell’offrire esperienze residenziali uniche. Ci sforziamo sempre di superare le aspettative e innovare spazi abitativi che combinano lusso e innovazione, incarnando la nostra visione di avere un impatto significativo sul mercato immobiliare di Dubai e raddoppiare il nostro portafoglio immobiliare a 100 miliardi di AED entro i prossimi 18 mesi”.

Situato in posizione strategica nella Business Bay, il progetto offre un accesso agevole alle principali attrazioni, ai centri commerciali e alle destinazioni per il tempo libero di Dubai. I residenti di Binghatti Skyrise possono usufruire di una gamma di oltre 15 servizi di lusso, tra cui piscine di lusso, un campo da golf privato, campi da tennis, una palestra completamente attrezzata, un parco acquatico per bambini e aree dedicate allo yoga e al relax.

Binghatti Skyrise rappresenta un’opportunità di investimento intelligente, in quanto è situato su uno degli ultimi lotti disponibili nella Business Bay, che continua a registrare un’elevata domanda e forti rendimenti. Combinando un design innovativo con strutture all’avanguardia, il progetto mira a fornire un’esperienza residenziale senza pari.

Con l’impegno di Binghatti per l’eccellenza e la qualità, Binghatti Skyrise è destinato a diventare un nuovo punto di riferimento nel mercato immobiliare di lusso di Dubai.

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Informazioni su Binghatti Developers:

Binghatti Developers è un prestigioso marchio emiratino nel campo dello sviluppo immobiliare, che detiene una posizione di leadership grazie al suo portafoglio che supera i 70 progetti con un valore di oltre 40 miliardi di AED. La società è guidata dall’ingegnere Muhammad BinGhatti, presidente del consiglio di amministrazione, che, attraverso la sua visione innovativa, mira a realizzare progetti di lusso che riflettano un gusto artistico raffinato e standard elevati in termini di design e qualità.

Binghatti ha consegnato con successo più di 15.000 unità residenziali entro il 2024, ottenendo risultati notevoli in collaborazione con marchi globali come Bugatti, Mercedes-Benz e Jacob & Co. La società continua ad espandere il suo portafoglio immobiliare per soddisfare le crescenti aspirazioni del mercato, concentrandosi sulla consegna di progetti residenziali che elevano il livello di lusso a Dubai.

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Marocco: Macron a Rabat ribadisce sostegno a piano autonomia Sahara

Nel secondo giorno della visita del presidente francese in Marocco

Il Presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, ha ribadito con forza il sostegno della Francia alla sovranità del Marocco sul Sahara. Lo ha fatto nel corso di una sessione congiunta delle due Camere del Parlamento marocchino. “E lo ribadisco qui davanti a voi. Per la Francia, il presente e il futuro di questo territorio rientrano nel quadro della sovranità marocchina. Autonomia sotto sovranità del Marocco è il quadro entro il quale questa questione deve essere risolta”, ha dichiarato il Capo dello Stato francese, riprendendo la posizione chiara e forte che aveva comunicato, nel suo messaggio indirizzato al Re Mohammed VI, in occasione del 25° anniversario della Giornata del Trono.

Il presidente Macron si è inoltre impegnato, a nome della Francia, a “sostenere il Marocco negli organismi internazionali”, sottolineando che “il piano di autonomia del 2007 costituisce il unica base per raggiungere una soluzione politica giusta, duratura e negoziata in conformità con la
Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. “E lo dico anche qui con grande forza, i nostri operatori e le nostre aziende sosterranno lo sviluppo di questi territori attraverso investimenti, iniziative sostenibili e solidarietà a favore delle popolazioni locali”, ha affermato davanti agli eletti della Nazione.

Questa significativa evoluzione della posizione della Francia è collocata dal presidente Macron nel quadro di un contesto regionale che deve favorire la cooperazione e la consultazione. In questo contesto, ha spiegato che “questa posizione non è ostile a nessuno. Ci permette di aprire a nuova pagina tra noi, come tra tutti coloro che vogliono agire in un quadro di cooperazione a livello regionale, nel Mediterraneo, con i paesi vicini al Marocco e con l’Unione Europea. Riconoscendo i diritti del Regno, la Francia, attraverso questo discorso storia del suo presidente sotto la cupola del Parlamento, conferma la profondità che unisce i due Stati e i due popoli. “Nel corso degli ultimi decenni, il Marocco e la Francia sono rimasti fedeli alleati.

Dalla sua ascesa al trono più di 25 anni fa, il Re Mohammed VI incarna “la continuità di una delle più antiche dinastie del mondo e uno dei volti della modernità industriale e tecnologica”, ha dichiarato Macron nel discorso pronunciato davanti ai due rami del Parlamento. “Sono passati 25 anni da quando Sua Maestà è diventato il Sovrano del Regno del Marocco, incarnando la continuità di una delle dinastie più antiche del mondo e uno dei volti della modernità industriale e tecnologica”, ha sottolineato il Presidente francese. Tra le monarchie più antiche del mondo, continuava, il Regno del Marocco “va avanti con fiducia, questa fiducia che ha in se stesso e che porta con sé nel suo Re, la consapevolezza che la sua lunga storia gli dona e l’energia di a numerosi giovani, pienamente desiderosi di sostenerne l’emergere. Ha inoltre sottolineato che l’Islam della tolleranza promosso da Rabat, “sfida ogni forma di estremismo”.

Su ordine di Mohammed VI, la Principessa Lalla Hasnaa, accompagnata da Brigitte Macron, ha proceduto all’inaugurazione del Teatro Reale di Rabat, un progetto strutturante che rafforza la ecosistema della Città della Luce, la capitale culturale del Marocco.

Frutto di una visione illuminata, questo edificio iconico vuole essere una realizzazione della volontà reale costantemente dimostrata nei confronti dell’arte e della cultura. Questa nuova struttura teatrale è caratterizzata dalla sua posizione, dalla sua estetica e dal suo tecnicismo innovativo che rappresentano un importante punto di svolta nel panorama culturale del Marocco. Simbolo di grande modernità, il design unico del Teatro Reale di Rabat apporta un tocco contemporaneo all’architettura della capitale e lo rende non solo un luogo di rappresentazione artistica, ma anche un’opera d’arte in sé.

Situato nel cuore della valle del Bouregreg, nella continuità della Torre Hassan e del Mausoleo di Mohammed V, il Teatro Reale di Rabat si erge a simbolo del rinnovamento culturale e artistico della capitale del Regno. Infonderà dinamismo culturale in Marocco, promuovendo un approccio modernista all’arte marocchina, con tutto ciò che ne consegue in termini di promozione delle capacità creative.

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Marocco-Francia: prosegue visita Macron a Rabat

Lungo colloquio con il re del Marocco Mohammed VI

Prosegue oggi, per il secondo giorno, la visita di tre giorni del presidente francese, Emmanuel Macron, in Marocco. L’agenda prevede un discorso che il Capo di Stato francese dovrebbe tenere al parlamento di Rabat e un incontro con la comunità francese in Marocco.

Ieri sera Mohammed VI ha avuto nel Palazzo Reale di Rabat, un colloquio con il Presidente della Repubblica francese. I colloqui tra i due Capi di Stato si sono concentrati sulla transizione verso una nuova era di forti relazioni tra il Marocco e la Francia, nel quadro di un rinnovato partenariato eccezionale e di una tabella di marcia strategica per gli anni futuri. A questo proposito, i due Capi di Stato intendono, attraverso questa rinnovata partnership, dare un impulso decisivo alle relazioni multidimensionali di eccellenza tra Marocco e Francia, tenere conto delle ambizioni dei due paesi e affrontare, insieme, gli sviluppi internazionali e sfide.

I colloqui si sono concentrati anche su questioni regionali e internazionali. I due Capi di Stato hanno quindi deciso di lavorare insieme per rafforzare la proiezione euromediterranea, africana e atlantica, in un processo di azione comune a favore della prosperità e dello sviluppo umano e sostenibile. Hanno sottolineato l’importanza di rinnovare profondamente il partenariato tra le due sponde del Mediterraneo, per costruire un futuro più stabile, sostenibile e prospero per l’intera regione, rispondendo al tempo stesso alle attuali sfide socio-economiche e ambientali.

Inoltre, il Presidente della Repubblica francese ha elogiato il ruolo costruttivo del Re Mohammed VI, come Presidente del Comitato Al-Quds, al servizio della pace in Medio Oriente. I due capi di Stato hanno chiesto la cessazione immediata degli attacchi a Gaza e in Libano, sottolineando la priorità di proteggere le popolazioni civili e l’importanza di garantire e razionalizzare la fornitura di aiuti umanitari sufficienti, ponendo fine alla conflagrazione regionale. Hanno ricordato l’urgenza di riattivare il processo di pace, nel quadro della soluzione dei due Stati, con uno Stato palestinese indipendente, ai confini del 4 giugno 1967, con Gerusalemme Est come capitale.

Il Presidente della Repubblica francese ha invitato ufficialmente il Re Mohammed VI, a compiere una visita di Stato in Francia. Invito che il Sovrano ha accettato e la cui data sarà concordata per via diplomatica.

In precedenza Macron e Mohammed VI hanno firmato presso il Gabinetto Reale di Rabat, la Dichiarazione relativa al “Partenariato rafforzato eccezionale” tra il Regno del Marocco e la Repubblica francese, al fine di consentire ai due paesi di rispondere meglio a tutte le sfide che entrambi si trovano ad affrontare, mobilitando tutti i settori pertinenti della cooperazione bilaterale e regionale e internazionale.

Riguardo alla questione nazionale, la Dichiarazione relativa al “Partenariato eccezionale rafforzato” tra il Regno del Marocco e la Repubblica francese, sottolinea che il partenariato tra il Marocco e la Francia era destinato ad essere attuato nell’ambito territoriale più ampio possibile, alla luce della posizione francese espressa in occasione del 25° anniversario dell’ascesa al Trono di Mohammed VI, nella quale il Presidente della Repubblica francese ha sottolineato: “Ritengo che il presente e il futuro dell’Occidente Il Sahara rientra nel quadro della sovranità marocchina. […] Per la Francia, l’autonomia sotto sovranità marocchina è il quadro in cui questa questione deve essere risolta. Il nostro sostegno al piano di autonomia proposto dal Marocco nel 2007 è chiaro e costante e costituisce ora l’unica base per raggiungere una soluzione politica giusta, duratura e negoziata del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

Inoltre, nel corso di questa visita di Stato i due capi di Stato hanno partecipato alla cerimonia della firma di 22 accordi tra il Regno del Marocco e la Repubblica francese.

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Islam: Grande moschea Roma, siamo ente italiano ambasciate fuori da direttivo

Il Centro islamico culturale d’Italia che gestisce la Grande moschea di Roma ha precisato in una nota che gli ambasciatori stranieri sono esclusi dal suo consiglio di amministrazione. In una nota a firma del presidente del Centro, Naim Nasrollah, si replica alle dichiarazioni rilasciate dallo studioso Paolo Naso in una recente intervista.

“Desideriamo esprimere la nostra sorpresa e fornire alcuni necessari chiarimenti in merito alla situazione attuale del Centro Islamico Culturale d’Italia” si legge nel comunicato. Contrariamente a quanto affermato dallo studioso, “ lo Statuto del Centro è stato oggetto di significative modifiche nel 2018, che hanno portato all’esclusione dei membri del corpo diplomatico dall’assemblea dei soci e dal Consiglio di amministrazione. Tali modifiche hanno per altro ricevuto parere favorevole dal Consiglio di Stato, con il parere della Sez. I n. 1928 del 26.06.2019, a seguito di un procedimento amministrativo relativo all’approvazione delle modifiche statutarie in coordinamento con il Ministero dell’Interno, che richiamando la legge n. 1159 del 1929 e il r.d. n. 289 del 1930, ne aveva richiesto il parere con istanza del 22 ottobre 2018”.

Per entrare nei dettagli, l’art. 4 dello Statuto del Centro disciplina il Consiglio Onorario, comprendente i Capi missione dei Paesi membri dell’organizzazione di Cooperazione Islamica (OCI), accreditati presso il Quirinale e la Sante Sede, nonché di ulteriori personalità, proposte dal Consiglio di Amministrazione. “Tale organismo consultivo, denominato “Consiglio onorario”, fa trasparire l’intendimento che sia svolto a favore del Centro una consulenza sempre più aderente alla necessità di garantire l’adeguamento del contesto islamico presente in Italia ai valori di pace, dialogo e convivenza civile in linea con la Costituzione”, prosegue la nota.

Si precisa, dunque, che “nell’attuale Consiglio di Amministrazione non figura la presenza di ambasciatori, né le ambasciate hanno alcun potere gestionale. Le modifiche allo Statuto del Centro hanno apportato rilevanti differenze, incidenti non solo sull’organizzazione, ma anche sulle finalità del Centro, del quale viene meglio disegnata la connotazione di ente principalmente di culto operante in Italia, volto a rappresentare i musulmani sul territorio nazionale, attenuando la connessione con le rappresentanze diplomatiche di Governi straniere, in piena conformità ai principi della Costituzione e dell’ordinamento giuridico nazionale.

Pertanto, invitiamo il dimissionario Coordinatore del Consiglio per le relazioni con l’Islam, Paolo Naso, a prendere visione degli importanti aggiornamenti apportati, che dimostrano un impegno concreto verso la costruzione di un Islam italiano autonomo e rispettoso delle normative vigenti. Ci dispiace che queste modifiche avvenute già nel 2018 non siano state colte e apprezzate da chi per sua funzione, all’interno del Consiglio per le relazioni con l’Islam, dovrebbe facilitare un dialogo con le Istituzioni di tutte le diverse componenti dell’Islam in Italia e non solo di una parte”.