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Siria: trovati 30 miliziani del Polisario tra le forze del passato regime

I recenti sviluppi in Siria hanno rivelato la cattura di circa 30 militanti del Fronte Polisario da parte delle forze di opposizione siriane ad Aleppo, evidenziando le crescenti preoccupazioni circa l’influenza crescente dell’Iran nel Nord Africa e il suo ruolo nell’addestramento di gruppi separatisti.

Secondo fonti di sicurezza che hanno parlato con diversi organi di informazione, i militanti sono stati arrestati quattro giorni fa ad Aleppo dopo essere stati abbandonati dalle forze del regime di Al-Assad durante i recenti scontri.

L’ex deputato iracheno Omar Abdul Sattar è stato il primo a richiamare l’attenzione sull’incidente, affermando che i militanti sono stati trovati in un campo nella zona rurale di Aleppo dopo essere stati trasportati lì dall’Algeria con il supporto iraniano.

“Erano sotto la supervisione del consigliere militare iraniano Borhashmi, che è stato ucciso, e stavano ricevendo addestramento militare prima del loro ritorno pianificato a Tindouf per usare queste esperienze nelle operazioni contro i territori marocchini”, ha osservato.

“Dopo aver completato un addestramento speciale sotto i consiglieri militari iraniani nei campi di Tindouf, sono entrati in Siria diversi mesi fa usando passaporti algerini”, ha detto una fonte di sicurezza marocchina a un sito web di notizie locali. Secondo quanto riferito, la loro missione consisteva nel sostenere il regime di Bashar Al-Assad contro potenziali offensive dell’opposizione.

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Marocco: dalla Francia alla Tanzania nuove conferme su sovranità Sahara

Il presidente dell’Assemblea nazionale francese ribadisce il sostegno della Francia alla sovranità del Marocco sul Sahara

La presidente dell’Assemblea nazionale della Repubblica francese, Yaël Braun-Pivet, ha ribadito, a Rabat, il sostegno della Francia alla sovranità del Marocco sul suo Sahara.

Braun-Pivet, intervenuta alla Camera dei Rappresentanti in occasione del seminario di chiusura del gemellaggio istituzionale Marocco-Unione Europea, ha affermato che la Francia, con i suoi legami storici, culturali e strategici con il Marocco, “continuerà a sostenere il Regno di fronte alle sue sfide esistenziali, come quella del Sahara.

Ha così riaffermato la posizione della Francia che ritiene che il presente e il futuro del Sahara “fanno parte del quadro della sovranità marocchina”.

L’Assemblea nazionale francese farà la sua parte per sostenere il notevole sviluppo di questo territorio, insieme agli operatori e alle imprese francesi, ha proseguito la Braun-Pivet.

In questo senso, ha indicato che presto una missione parlamentare potrebbe recarsi nel Sahara, in particolare per favorire la conclusione di nuovi partenariati economici o culturali, il tutto a beneficio delle popolazioni locali.

Anche lo Zambia ha riaffermato il suo sostegno all’integrità territoriale del Marocco e alla sovranità del Regno sul suo Sahara.

Il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale della Repubblica dello Zambia, MulamboHaimbe, ha confermato, a Laâyoune, il sostegno del suo Paese all’integrità territoriale del Marocco e alla sovranità del Regno su tutto il suo territorio, compresa la regione del Sahara marocchino.

Questa posizione è stata espressa in un Comunicato Congiunto firmato in occasione dello svolgimento della I Sessione della Commissione Mista di Cooperazione tra il Regno del Marocco e la Repubblica dello Zambia, copresieduta dal Ministro degli Affari Esteri, della Cooperazione Africana e dei marocchini che vivono all’estero, Nasser Bourita e il suo omologo zambiano.

Haimbe ha inoltre accolto con favore il crescente consenso internazionale e la dinamica guidata da Sua Maestà il Re Mohammed VI a favore del Piano di Autonomia del Marocco e della sovranità del Marocco sull’intero Sahara.

Ha inoltre ribadito il pieno sostegno dello Zambia al Piano di Autonomia del Marocco che descrive come l’unica soluzione credibile, seria e realistica, accogliendo gli sforzi delle Nazioni Unite come quadro esclusivo per raggiungere una soluzione realistica, pratica e duratura alla disputa regionale del Sahara.

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Niger: inaugurazione centrale elettrica Mohammed VI

E’ stata inaugurata a Niamey in Niger la centrale elettrica Re Mohammed VI, offerta dal Regno del Marocco alla Repubblica del Niger

Organizzato sotto l’alto patronato del Generale di Brigata Abdourrahmane Tiani, Presidente del Consiglio Nazionale per la Protezione della Patria (CNSP) del Niger e presieduto dal Primo Ministro nigeriano, Ministro dell’Economia e delle Finanze, Ali Mahamane lamine Zeine, si è svolta la cerimonia di inaugurazione alla presenza di una forte delegazione marocchina composta in particolare dall’Ambasciatore, Direttore Generale dell’Agenzia di Cooperazione Marocchina Internazionale (AMCI), Mohamed Methqal, dal Direttore Generale dell’Ufficio Elettricità nazionale e acqua potabile (ONEE), Tarik Hamane e dall’ambasciatore del Marocco a Niamey, Allal El Achab.

Dotato di apparecchiature di ultima generazione, questo impianto ha una capacità di produzione di energia elettrica pari a 22,5 MVA (20 MW), ubicata nella Zona Industriale di Gamkaley a Niamey contribuirà a migliorare l’approvvigionamento energetico elettricità per la popolazione nigerina e il rafforzamento della sovranità energia del Niger.

Questa donazione del Marocco rientra nel rafforzamento di
fraterni rapporti bilaterali, a seguito della grave crisi energetica subita dal Niger. La Centrale “Re Mohammed VI” testimonia una proficua cooperazione bilaterale ricca di azioni di solidarietà al servizio della
prosperità delle popolazioni e per un Niger stabile ed emergente.

Frutto di una visione ambiziosa del Re Mohammed VI per la solidarietà agire a favore dello sviluppo umano sostenibile del continente africano, anche questa centrale elettrica è sulla stessa scia dell’importante iniziative lanciate dal Sovrano per contribuire allo sviluppo del paesi fratelli del Sahel, come la Royal Initiative per promuovere l’accesso ai paesi dal Sahel all’Oceano Atlantico.

Realizzato in breve tempo, questo progetto coordinato dall’Agenzia marocchina della Cooperazione Internazionale è stata affidata ad un team congiunto composto da rappresentanti dell’ONEE e della Nigerian Electricity Company (NIGELEC).

Rilevata anche la partecipazione di membri del CNSP, il governo della Transizione, corpo diplomatico e rappresentanti delle organizzazioni organizzazioni internazionali, nonché membri della comunità marocchina in Niger, della Società civile nigeriana e istituzioni religiose.

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Emirati: consegnato progetto Jumeirah Village Circle a Dubai

Binghatti consegna 6 progetti di riferimento con un totale di 2.062 unità residenziali di lusso

Binghatti Developers ha ancora una volta consolidato la sua reputazione di sviluppatore immobiliare più veloce degli Emirati Arabi Uniti consegnando sei importanti progetti residenziali in tempi record. Con 2.062 unità di lusso in tutto Jumeirah Village Circle (JVC), questo risultato dimostra l’eccezionale capacità di Binghatti di soddisfare la domanda sempre crescente di Dubai di immobili di alta qualità. La rapida esecuzione di questi progetti riflette l’impegno di Binghatti per un design innovativo, l’eccellenza architettonica e tempi di consegna senza pari, rafforzando la sua posizione di leader nel competitivo mercato immobiliare di Dubai.

Rivoluzionare il settore immobiliare con un nuovo portafoglio di progetti

L’ultima consegna di Binghatti comprende sei progetti meticolosamente progettati, Binghatti Orchid, Binghatti Amber, Binghatti Onyx, Binghatti House, Binghatti Lavender e Binghatti Venus, che ridefiniscono collettivamente la vita urbana. Questi sviluppi sono una testimonianza della dedizione dell’azienda nel fondere l’architettura all’avanguardia con le caratteristiche di uno stile di vita moderno, creando un’esperienza residenziale unica nel suo genere.

Binghatti Orchid: un mix unico di innovazione e comfort

Con 303 unità residenziali che vanno dai monolocali agli appartamenti con una o due camere da letto, Binghatti Orchid combina intricati dettagli architettonici con il carattere vibrante di Jumeirah Village Circle. Progettato per offrire sia lusso che comfort, questo progetto stabilisce un nuovo standard per la vita moderna.

Binghatti Amber: un hub di lusso e qualità in una posizione privilegiata

Binghatti Amber, con 640 appartamenti con una e due camere da letto realizzati meticolosamente, mette in risalto la dedizione di Binghatti all’eccellenza. Situato in posizione strategica, offre ai residenti un facile accesso a spazi verdi, strutture ricreative e uno stile di vita incentrato sulla famiglia, rendendolo un’aggiunta di prim’ordine al panorama immobiliare di Dubai.

Binghatti Onyx: diverse opzioni di vita per un futuro promettente

Con 495 unità residenziali, Binghatti Onyx offre una vasta gamma di opzioni, tra cui monolocali, appartamenti con una, due e tre camere da letto. Il progetto è completato da servizi all’avanguardia, come piscine per famiglie, palestre moderne e oltre 30 parchi circostanti, offrendo un ambiente stimolante e incentrato sulla salute.

Binghatti House: evocare un senso di esclusività

Binghatti House introduce un mix di esclusività e design contemporaneo con le sue 270 unità residenziali e 23 spazi per uffici. Questo grattacielo di 27 piani integra comfort di lusso con un design architettonico all’avanguardia, offrendo uno stile di vita elevato nel cuore di JVC.

Binghatti Lavender: un’autentica rappresentazione del prestigio

Con 164 unità residenziali, Binghatti Lavender incarna l’eccellenza architettonica, offrendo monolocali, appartamenti con una e due camere da letto completati da comfort di prima qualità come una piscina. Situato nella vivace comunità di JVC, questo progetto fonde l’estetica moderna con una raffinatezza senza tempo.

Binghatti Venus: contemporaneo ma senza tempo

Binghatti Venus, uno sviluppo di grattacieli di 28 piani con un totale di 190 unità, offre una collezione esclusiva di appartamenti con una e due camere da letto. Progettato per migliorare l’esperienza residenziale, è dotato di strutture per il tempo libero e spazi verdi, offrendo la combinazione perfetta tra architettura contemporanea e principi di design senza tempo.

Visione futura di Binghatti:

Questi progetti incarnano la visione di Binghatti di combinare qualità costruttiva, consegna puntuale e valore di investimento a lungo termine. Rafforzano la posizione dell’azienda come nome leader nel settore immobiliare di Dubai, dimostrando la sua capacità di soddisfare le mutevoli esigenze del mercato e di fornire soluzioni abitative innovative.

Riflettendo su questo risultato, l’ingegnere Muhammad BinGhatti, presidente di Binghatti Developers, ha affermato: “La nostra visione è stata supportata dalla nostra capacità di prendere un prodotto che è ‘buono’ oggi e chiederci come possiamo creare qualcosa che sia ‘migliore’ domani e di conseguenza creare qualcosa che sia ‘eccellente’ il giorno dopo”. Questa incessante ricerca dell’eccellenza consolida la posizione di Binghatti come leader nel mercato immobiliare di Dubai, creando progetti trasformativi che spingono i confini dell’innovazione e del design.

Binghatti Developers è un prestigioso marchio emiratino nel campo dello sviluppo immobiliare, che detiene una posizione di leadership grazie al suo portafoglio che supera i 70 progetti con un valore di oltre 40 miliardi di AED. La società è guidata dall’ingegnere Muhammad BinGhatti, presidente del consiglio di amministrazione, che, attraverso la sua visione innovativa, mira a realizzare progetti di lusso che riflettano un gusto artistico raffinato e standard elevati in termini di design e qualità.

Binghatti ha consegnato con successo oltre 15.000 unità residenziali entro il 2024, ottenendo risultati notevoli in collaborazione con marchi globali come Bugatti, Mercedes-Benz e Jacob & Co. La società continua ad espandere il suo portafoglio immobiliare per soddisfare le crescenti aspirazioni del mercato, concentrandosi sulla realizzazione di progetti residenziali che elevano il livello di lusso a Dubai.

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Religioni: workshop sul dialogo e la sicurezza nei luoghi di culto

Il workshop “Credo, Dialogo e Sicurezza” nell’ambito del Progetto SPIRIT, ha sottolineato l’importanza del dialogo per affrontare le sfide legate alla sicurezza dei luoghi di culto in un mondo sempre più interconnesso e complesso.

L’11 dicembre 2024, l’Aula Consiliare “Giorgio Fregosi” di Palazzo Valentini a Roma è stata teatro di un evento straordinario: il workshop “Credo, Dialogo e Sicurezza: la difesa dei luoghi di culto”, organizzato nell’ambito del progetto europeo SPIRIT. Questo incontro, che segue l’incontro di gennaio 2024 presso la Grande Moschea di Roma, ha rappresentato un momento cruciale per affrontare una delle sfide più urgenti della contemporaneità: la protezione dei luoghi sacri in un mondo sempre più interconnesso e complesso.

Un Dialogo Multidimensionale
Il workshop si è distinto per l’altissimo livello dei relatori, che hanno saputo offrire prospettive uniche e complementari. Tra le voci più autorevoli:

Uriel Perugia, Segretario Generale dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ha sottolineato l’importanza del dialogo interreligioso per costruire una società più inclusiva e sicura.
Mons. Derio Olivero, Presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo della CEI, ha ribadito il valore della cooperazione tra comunità religiose e istituzioni per garantire la libertà di culto.
Abdellah Redouane, Segretario Generale del Centro Islamico Culturale d’Italia, ha evidenziato come i luoghi sacri siano spazi privilegiati per il dialogo interculturale e interreligioso.
Accanto a loro, gli interventi accademici di Roberto Cipriani, professore emerito di Sociologia, e di Gabriele Fattori, esperto di diritto ecclesiastico e canonico, hanno offerto nuove chiavi di lettura sul rapporto tra religione, sicurezza e diritti fondamentali.

Un’Organizzazione di Successo
Il successo dell’evento è stato reso possibile anche grazie alla competenza dei moderatori, tra cui Massimo Cozzolino, che ha saputo guidare il panel conclusivo con sensibilità e professionalità. Altri moderatori, come Luigi Camilloni e Georgia Anagnostaki e Androniki Tsatsuli hanno facilitato discussioni approfondite su temi specifici, come il ruolo delle forze dell’ordine nella protezione dei luoghi di culto.

Cozzolino ha voluto esprimere un ringraziamento speciale alla Consigliera Tiziana Biolghini, consigliera delegata alle Politiche Sociali della Città Metropolitana di Roma Capitale, riconoscendo la sua lungimiranza e sensibilità nel sostenere l’evento:

“Consentitemi di rivolgere un ringraziamento speciale alla Consigliera Tiziana Biolghini, che ha dimostrato grande sensibilità e lungimiranza nel riconoscere immediatamente la rilevanza di questo tema, soprattutto alla vigilia del Giubileo 2025. La sicurezza dei luoghi di culto non è solo una questione tecnica, ma un’occasione preziosa per promuovere il dialogo e l’incontro tra culture, religioni e istituzioni”.

Cozzolino ha inoltre ringraziato il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, per il patrocinio della Città Metropolitana di Roma Capitale e per l’accoglienza nella splendida Aula Consiliare intitolata a Giorgio Fregosi e per aver concesso il patrocinio della Città Metropolitana di Roma Capitale come evento di particolare interesse culturale e valore sociale.

La presenza di alte autorità istituzionali, tra cui il Prefetto di Roma Lamberto Giannini, il Questore Roberto Massucci e il Prefetto Capo Dipartimento alle Libertà Civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno Laura Lega, ha conferito ulteriore rilevanza all’evento. Questi rappresentanti hanno illustrato le strategie di sicurezza in vista del Giubileo 2025, ribadendo l’impegno delle istituzioni italiane nel garantire la protezione di milioni di pellegrini.

Contributi Internazionali e Innovazione
Non meno significativi sono stati i contributi internazionali di esperti come il Comandante dei Vigili del Fuoco di Roma, Adriano De Acutis, Christos Leontidis (Hellenic Police), Tobias Mattes (Bavarian Police University), Daniele Girgenti (Carabinieri), Josep Jordi Guerrero Nievas (Guardia Urbana di Barcellona) e Marco Olivini Ferraioli (Polizia di Stato) . Questi relatori hanno condiviso buone pratiche e soluzioni innovative, evidenziando il valore della cooperazione a livello europeo.

Il progetto SPIRIT, finanziato dall’Unione Europea, si conferma un modello di eccellenza nella cooperazione internazionale e interdisciplinare. Questo ambizioso programma mira a proteggere i luoghi di culto e le riunioni religiose da minacce legate al terrorismo e all’estremismo violento, attraverso un approccio inclusivo che coinvolge istituzioni, comunità religiose, forze dell’ordine ed esperti di sicurezza.

Un contributo particolarmente rilevante è stato quello di Nikolaos Lalazisis (KEMEA), che ha illustrato i risultati tecnologici del Progetto SPIRIT, evidenziando come le soluzioni innovative sviluppate contribuiscano a migliorare la protezione dei luoghi di culto e la capacità di risposta a minacce complesse. Le tecnologie presentate includono strumenti avanzati di analisi delle vulnerabilità e sistemi di sicurezza basati su approcci multidisciplinari.

Luigi De Salvia (Religions for Peace Italia) ha illustrato il ruolo del Progetto Protone. Questo programma si concentra sulla promozione della sicurezza dei luoghi di culto attraverso un approccio interreligioso e collaborativo, fornendo strategie innovative per affrontare minacce terroristiche e altre forme di violenza. L’intervento di De Salvia ha sottolineato l’importanza di unire le diverse comunità religiose per garantire spazi sicuri e inclusivi.

Training del 10 Maggio 2024
Il 10 maggio 2024, presso Palazzo Valentini, si è svolto un importante training dedicato alla presentazione e all’utilizzo di nuove strumentazioni tecnologiche. L’evento ha visto la partecipazione di delegazioni della Polizia Locale della Città Metropolitana di Roma Capitale, inviate dalla dirigente Dott.ssa Maria Laura Martire, che ha coinvolto una rappresentanza significativa del personale.

Questo momento formativo ha rappresentato un passo rilevante nel rafforzamento delle competenze operative delle forze di sicurezza locali. Attraverso l’introduzione di strumenti innovativi, il training ha fornito strumenti pratici e conoscenze avanzate per affrontare in modo più efficace le sfide legate alla protezione dei luoghi di culto e alla sicurezza urbana, contribuendo così a migliorare la capacità di risposta a situazioni critiche e a promuovere un ambiente più sicuro per tutta la comunità.

Un Passo verso il Futuro
In vista del Giubileo 2025, evento che attirerà milioni di pellegrini a Roma, il workshop ha rappresentato un momento chiave per condividere strategie e strumenti concreti. Come ha dichiarato Massimo Cozzolino, tra gli organizzatori:

“Sono profondamente orgoglioso di aver contribuito all’organizzazione del workshop ‘Credo, Dialogo e Sicurezza’, un evento che ha riunito voci di straordinaria competenza per affrontare un tema di vitale importanza come la protezione dei luoghi di culto. Questo incontro dimostra che solo attraverso il dialogo e la collaborazione tra istituzioni, comunità religiose ed esperti di sicurezza possiamo garantire spazi sicuri per tutti, promuovendo al contempo il rispetto delle libertà fondamentali“.

Grazie a un approccio olistico e innovativo, il progetto SPIRIT pone solide basi per affrontare le sfide future, promuovendo un equilibrio tra sicurezza, dialogo e libertà di culto. L’eredità di questo workshop sarà un faro per il dialogo e la sicurezza globale negli anni a venire.

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Marocco, Portogallo e Spagna ufficialmente designati per i mondiali FIFA 2030

Marocco, Portogallo e Spagna sono stati ufficialmente designati come paesi ospitanti della Coppa del Mondo FIFA 2030, dal Congresso della Federazione Internazionale della Federcalcio, riunita mercoledì in sessione straordinaria in videoconferenza.

Durante questa sessione, presieduta dal presidente della FIFA Gianni Infantino di Zurigo, i membri del Congresso hanno inoltre convalidato l’attribuzione delle tre partite del centenario 2030 a Uruguay, Argentina e Paraguay, mentre il Regno dell’Arabia Saudita e’ stato confermato come paese ospitante per la Coppa del Mondo 2034.

I tre dossier sono stati approvati per acclamazione dalle 211 federazioni aderenti alla FIFA, che ha votato separatamente sulla procedura di nomina adottata dalla FIFA e sul le rispettive applicazioni.

In un discorso tenuto in questa occasione, Infantino ha affermato che “nel mondo diviso oggi (…) riuscire a mettersi d’accordo su qualcosa del genere rappresenta un messaggio straordinario. Viviamo in unità. Viviamo l’inclusività. Viviamo il calcio”, ha detto.

Da parte sua, il presidente della Federcalcio marocchina (FRMF), Fouzi Lekjaa, ha espresso la sua gratitudine alle Federazioni affiliate alla FIFA per aver realizzato possibile “questo momento di felicità condivisa, un momento ricco sotto diversi aspetti, a cominciare da questa rappresentatività universale, raramente vista o sperimentata in altri settori”. “Vi ringrazio per la fiducia che avete accordato al mio Paese, il Marocco, e ai suoi due partner, Portogallo e Spagna, per organizzare insieme i Mondiali di calcio 2030”, ha affermato in un discorso preregistrato trasmesso durante il Congresso.

“Questa fiducia è stata riposta nel mio Paese mantenendo la sua candidatura all’interno della candidatura tripartito dimostra ancora una volta i progressi compiuti sia in termini di preparativi specifico per l’evento e per lo sviluppo complessivo del Paese, portato avanti dalla visione illuminata del Re Mohammed VI”, ha sottolineato Lekjaa. “Ciò”, ha proseguito, “non contribuirà solo al successo dell’organizzazione di questo evento, ma anche alla realizzazione di ciò che abbiamo sempre difeso, e cioè che lo sport, in generale, e il calcio, in particolare, costituiscono una leva per lo sviluppo sociale economico e umano”.

“La candidatura tripartita creerà un posto nella storia, e non ultimo. Questo è il prima volta che questo evento universale viene organizzato contemporaneamente, in Africa, la culla dell’Umanità, e nel Vecchio Continente, l’Europa”, ha concluso il presidente della FRMF.

Inoltre, un capo del revisore indipendente (BDO), incaricato dalla FIFA di verificare conformità delle candidature per i Mondiali 2030 e 2034, ha concluso che il due procedure di candidatura sono state condotte con “obiettività, integrità e trasparenza”.

Già unico candidato in lizza per i Mondiali 2030, il dossier Marocco-Portogallo-Spagna “Yalla Vamos 2030” ha compiuto un nuovo passo decisivo a fine novembre dopo la pubblicazione da parte della FIFA del rapporto di valutazione che ha ritenuto che questa domanda tripartita si caratterizza per “la sua qualità complessivamente” e supera “i requisiti organizzativi minimi” richiesti nella valutazione tecnico, assegnandogli un punteggio di 4,2 su 5.

Questa solidità si riscontra nella valutazione tecnica, che riguarda sia le infrastrutture (sportive e altro) nonché il potenziale commerciale, spiega il rapporto. La candidatura Marocco-Portogallo-Spagna 2030 offre opzioni varie e interessanti per i suoi stadi, che sono 20: sei in Marocco, tre in Portogallo e 11 in Spagna. Quello supera i requisiti minimi (14 stadi) stabiliti per i Mondiali del 2030, che offre sufficiente flessibilità per scegliere altoparlanti diversi e iconici tre paesi, sottolinea il documento, in cui si rileva che per il campionato sono stati proposti il ​​Camp Nou, a Barcellona, ​​e il Grand Stade Hassan II a Casablanca partite di apertura e di finale.

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Marocco: Mohammed VI sottoposto con successo ad intervento chirurgico

Alla sua spalla sinistra presso la clinica Palais Royal di Rabat

Il re del Marocco, Mohammed VI, si è sottoposto con successo ad un intervento chirurgico alla spalla dovuto ad un incidente occorso durante l’attività sportiva. Secondo quanto si legge in un comunicato della casa reale di Rabat, il monarca è caduto provocando un trauma alla spalla sinistra con frattura dell’omero. Questa frattura ha richiesto un intervento chirurgico, che è stato completato con successo presso la clinica Palais Royal di Rabat”.

Al termine di questo intervento, la spalla sinistra del re marocchino verrà immobilizzato per un periodo di 45 giorni, seguito da un periodo di riabilitazione funzionale. Ad operare Mohammed VI è stata un’equipe medica composta dai più importanti medici del Regno come Beyamani Lahcen, medico personale del re, Zine Ali, Bouabid Salim e Benchekroun Mohammed, che lavorano nel reparto di traumatologia presso l’ospedale militare di addestramento Mohammed V di Rabat.

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Marocco: la giustizia transitoria esperienza pionieristica

La giustizia transizionale in Marocco, simbolo di una svolta qualitativa nel processo politico nazionale, offre tutte le caratteristiche di un’esperienza singolare e pionieristica che ha aperto la strada a una transizione democratica fluida e consensuale e ha permesso l’adozione di buone pratiche per tendere al completamento dello stato di diritto e delle istituzioni. Lo ha assicurato il Re Mohammed VI in un discorso tenuto in occasione dell’apertura del Simposio internazionale sulla giustizia di transizione a Rabat.

Il monarca ha enfatizzato l’importanza della giustizia e della riconciliazione nel contesto marocchino. Il Re ha sottolineato la necessità di affrontare le ingiustizie passate e promuovere un dialogo inclusivo per costruire una società più equa e pacifica. Ha anche evidenziato il ruolo della giustizia di transizione nel rafforzare la democrazia e i diritti umani, invitando a un impegno collettivo per garantire un futuro migliore per tutti i cittadini marocchini.

I punti principali del discorso di Mohammed VI in occasione del Simposio internazionale sulla giustizia di transizione a Rabat includono:
• Riconciliazione e giustizia: Importanza di affrontare le ingiustizie passate per promuovere la riconciliazione nazionale.
• Diritti umani: Necessità di garantire e proteggere i diritti fondamentali attraverso istituzioni dedicate.
• Sviluppo socio-economico: Impegno per il progresso delle regioni, in particolare nel Sahara, come parte della strategia nazionale.
• Mobilitazione internazionale: Appello a una maggiore cooperazione internazionale per supportare la giustizia di transizione e il rafforzamento della democrazia nel Marocco.

Mohammed VI ha proposto diverse iniziative per promuovere la giustizia di transizione, tra cui:
• Rafforzamento delle istituzioni: Creazione di organismi dedicati alla raccolta di testimonianze e alla documentazione delle violazioni dei diritti umani.
• Dialogo inclusivo: Promozione di un dialogo tra le diverse parti della società marocchina per affrontare le ingiustizie passate.
• Educazione e sensibilizzazione: Programmi per educare la popolazione sui diritti umani e sulla giustizia di transizione.
• Sostegno alle vittime: Misure specifiche per supportare le vittime delle violazioni, garantendo loro accesso a risorse e assistenza legale.

Nel discorso di Mohammed VI, sono state proposte diverse modifiche per il Parlamento. In particolare si è concentrato sul:
• Rafforzamento del ruolo del Parlamento: La Camera dei rappresentanti dovrebbe esercitare un ruolo preminente, potenziando i suoi poteri legislativi.
• Elezioni dirette: Introduzione di elezioni dirette per i consigli regionali a suffragio universale.
• Indipendenza della magistratura: Maggiore autonomia per il sistema giudiziario.
• Partecipazione politica: Promozione della partecipazione delle donne nella gestione degli affari regionali.
• Istituzioni di vigilanza: Creazione di istituzioni per la protezione dei diritti umani e delle libertà.

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Marocco: Chorfi nominato presidente dell’ANRE

Il re del Marocco, Mohammed VI, ha nominato Zouhair Chorfi presidente dell’Autorità nazionale di regolamentazione dell’elettricità (ANRE) in conformità con le disposizioni dell’articolo 49 della Costituzione e su proposta del capo del governo, e su iniziativa del ministro della transizione energetica e Sviluppo sostenibile.

A questo proposito, il Re ha chiesto di considerare una revisione di questo organismo in vista della sua trasformazione in un’autorità nazionale di regolamentazione del settore energetico, attraverso la revisione della legge in materia, l’ampliamento dei suoi poteri.

L’ANRE dovrebbe quindi includere nel suo mandato, oltre all’elettricità, tutte le componenti del settore energetico, vale a dire il gas naturale, le nuove energie come l’idrogeno e i suoi derivati, nonché i settori della produzione, dello stoccaggio, del trasporto e della distribuzione, al fine di essere in linea con il livello di maturità che il settore energetico ha raggiunto nel nostro Paese e in conformità con le migliori pratiche internazionali in questo ambito.

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Marocco: i lavori per i mondiali di calcio 2030 al centro del consiglio dei ministri

Lo stato di avanzamento dei lavori per i mondiali di calcio 2030 e’ stato il tema centrale del consiglio dei ministri del governo del Marocco presieduto dal re Mohammed VI a Rabat. Lo rende noto l’agenzia di stampa marocchina “Map”. All’inizio dei lavori del Consiglio, Fouzi Lekjaa, Ministro delegato presso il Ministro dell’Economia e delle Finanze, responsabile del Bilancio e Presidente del Comitato della Coppa del Mondo 2030, ha presentato un rapporto sullo stato di avanzamento dei preparativi del Regno per l’organizzazione di questo evento sportivo internazionale. Il Ministro ha ripercorso le diverse fasi attraversate dal dossier di candidatura del Marocco, dopo l’annuncio della presentazione della candidatura congiunta con Spagna e Portogallo per l’organizzazione dei Mondiali del 2030.

Il Ministro ha aggiunto che questa candidatura tripartita presentata alla FIFA il 29 luglio 2024 è il risultato di una mobilitazione forte e senza precedenti da parte dei gruppi di lavoro creati a questo scopo, in particolare a livello dei dipartimenti ministeriali, degli stabilimenti e delle aziende pubbliche, nonché in quanto enti locali e autorità locali interessate.

Il rapporto di valutazione del dossier di candidatura, appena pubblicato dalla FIFA il 29 novembre 2024, ha assegnato un punteggio eccezionale, ben superiore ai requisiti richiesti, in vista del voto, a Dio piacendo, dell’attribuzione dell’organizzazione dei Mondiali 2030 Cup alla candidatura tripartita Marocco-Spagna-Portogallo, nel corso del prossimo congresso straordinario del Consiglio FIFA. Per raccogliere la sfida di un’organizzazione che risponda alle aspirazioni di Sua Maestà il Re, che Dio lo aiuti, il Ministro ha indicato che si procederà, in esecuzione delle Alte Direttive Reali, alla costituzione di un comitato con una composizione più ampia , tra cui rappresentanti della società civile, marocchini di tutto il mondo, nonché competenze africane. La mobilitazione sarà ulteriormente rafforzata in coordinamento con tutte le parti interessate per accelerare l’attuazione di tutti i progetti strategici e strutturanti relativi all’organizzazione di questo evento internazionale, in particolare:

-L’ammodernamento degli stadi;

-L’ampliamento e il rinnovamento degli aeroporti delle sei città ospitanti;

-Il potenziamento delle infrastrutture stradali e la densificazione delle reti intraurbane;

-L’avvio di un programma integrato di riqualificazione territoriale che si estenda oltre le città ospitanti le partite dei Mondiali.

-Lo sviluppo delle infrastrutture alberghiere e commerciali;

-Potenziamento e ammodernamento dell’offerta medica;

-Lo sviluppo e l’ammodernamento delle reti di telecomunicazioni; L’avvio di un vasto programma formativo per rafforzare le competenze dei giovani.

Al termine del suo intervento, il Ministro ha affermato che i Mondiali del 2030 non saranno solo una competizione sportiva, ma anche un’opportunità unica per accelerare la dinamica di crescita dell’economia nazionale nei prossimi anni, creare maggiori opportunità di lavoro e contribuire a sviluppare il l’attrattiva turistica del Paese e promuovere i valori universali della pace, dell’unità e dello sviluppo sostenibile.