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Marocco: Consiglio Golfo accoglie iniziativa Atlantica Mohammed VI

I paesi del GCC riaffermano le loro posizioni a sostegno della natura marocchina del Sahara

Il segretario generale del Consiglio di cooperazione del Golfo (GCC), Jasem Mohamed Albudaiwi, ha accolto con favore l’iniziativa dell’Atlantico africano lanciata dal Re Mohammed VI a beneficio degli Stati del Sahel.

Gli Stati del CCG accolgono con favore l’Iniziativa Africa-Atlantico di che rafforzerà la cooperazione tra gli Stati del Sahel e quelli della costa atlantica, ha spiegato Albudaiwi durante l’incontro ministeriale conclusosi nella notte a Riyadh, tra gli Stati del CCG e il Regno del Marocco.

Albudaiwi ha insistito in questa occasione sull’importanza del partenariato strategico che collega il Marocco ed i paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo e sull’aspirazione degli Stati membri del Consiglio a consolidare ulteriormente le relazioni economiche tra le due parti.

Questo incontro, svoltosi alla presenza del Ministro degli Affari Esteri, della Cooperazione Africana e dei marocchini residenti all’estero, Nasser Bourita, e dei Ministri degli Affari Esteri dei paesi membri del GCC, è stata l’occasione per rafforzare le solide basi del partenariato strategico che unisce le due parti, in conformità con la visione di Mohammed VI e i capi di Stato del Golfo.

I ministri degli Esteri dei paesi membri del Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC) hanno riaffermato, a Riyadh, le posizioni e decisioni del Consiglio Supremo del GCC a sostegno del carattere marocchino del Sahara e del mantenimento della pace e della sicurezza del il Regno del Marocco, nonché la sua piena sovranità sul suo Sahara.

Queste posizioni costanti, che sostengono anche l’iniziativa di autonomia come unica soluzione al conflitto del Sahara nel quadro della sovranità e dell’integrità nazionale e territoriale del Regno del Marocco, sono state riaffermate al termine della sessione di lavoro congiunta, che ha riunito domenica presso la sede del Segretariato Generale del GCC nella capitale saudita Riad, il Ministro degli Affari Esteri, della Cooperazione Africana e dei marocchini residenti all’estero, Sig. Nasser Bourita, con i Ministri degli Affari Esteri dei Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo.

Il Ministro degli Affari Esteri dello Stato del Qatar, presidente dell’attuale sessione del CCG, ha sottolineato che i paesi del Consiglio riaffermano il loro costante sostegno al carattere marocchino del Sahara e il loro fermo attaccamento alla sovranità del Marocco su tutto il suo territorio, nonché il loro sostegno alle decisioni delle Nazioni Unite in materia.

Da parte sua, il Segretario Generale del GCC ha ribadito le posizioni del Consiglio e le sue risoluzioni a sostegno del carattere marocchino del Sahara, sottolineando l’importanza della cooperazione strategica tra il GCC e il Regno del Marocco.

Questo incontro fa parte delle forti relazioni e del partenariato strategico globale e rinnovato che collega il Marocco e i paesi del GCC, le cui basi sono state gettate dal Re Mohammed VI, e dai leader dei paesi membri del GCC, dopo il vertice Marocco-Paesi del Golfo, tenutosi in Arabia Saudita il 20 aprile 2016.

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Medio Oriente: Marocco sostiene palestinesi alla Corte Internazionale di Giustizia

Presente l’impegno di Mohammed VI come presidente del Comitato Al Quds,

Il Marocco ha sottolineato l’impegno del re Mohammed VI, Presidente del Comitato Al Quds, a favore causa palestinese, nell’ambito del procedimento in corso davanti alla Corte Internazionale di Giustizia (ICJ), nel caso di richiesta di parere consultivo sulle conseguenze giuridiche derivanti da politiche e pratiche di Israele nei territori palestinesi, compresa Gerusalemme Est.

Il Regno, rappresentato dall’ambasciatore Mohamed Basri, ha preso parte alle udienze dell’ICJ, che si svolgono dal 19 al 29 febbraio. In questo contesto, l’ambasciatore è intervenuto a sostegno della presentazione orale dell’autorità palestinese, avvenuta il 19 febbraio, insieme alla delegazione palestinese, presieduta dal Riyad Al Maliki, ministro palestinese degli Affari esteri.

La presenza del Marocco alle difese orali in questo caso fa parte della continuità dell’impegno attivo del Regno in questo caso davanti alla Corte internazionale. Così, nel contesto dello stesso caso, il Marocco aveva presentato un’istanza scritta all’ICJ, di cui la Corte ha tenuto conto.

In questo caso il Regno del Marocco, il cui Sovrano è Presidente del Comitato Al-Quds, presso l’Organizzazione per la Cooperazione Islamica (OIC), ha ribadito la propria determinazione a “lavorare con tutti i mezzi mezzi legali alla sua portata, per tutelare lo status giuridico, storico, politico e spirituale della Città Santa, e conservare la sua peculiare vocazione di città di pace e di incontro per i fedeli di tutte le religioni monoteiste.

Il Regno ha inoltre ribadito “il suo impegno attivo per il rispetto del diritto internazionale e promozione della pace in Medio Oriente, che richiede l’attuazione di un piano giusto, globale e sostenibile, basato sul principio di due Stati: uno Stato palestinese indipendente sulla base dei confini di 04 giugno 1967, con Gerusalemme Est come capitale, vivendo fianco a fianco con lo Stato di Israele, in pace e sicurezza, in conformità con la legalità internazionale, le risoluzioni delle Nazioni Unite e come continuazione dell’Iniziativa di pace araba.

L’azione del Marocco si è basata sui principi sanciti nell'”Appello Al-Quds/Gerusalemme”, firmato il 30 marzo 2019 tra Mohammed VI e Papa Francesco. Questo importante documento sottolinea, in particolare, che è “importante preservare la Città Santa di Gerusalemme come patrimonio comune dell’umanità e, soprattutto, per i fedeli delle tre religioni monoteiste, come luogo di incontro e simbolo di pacifica convivenza, dove si coltiva il rispetto reciprocità e dialogo.

A tal fine occorre preservare e promuovere il carattere specifico multireligioso, la dimensione spirituale e l’identità particolare di Gerusalemme. Desideriamo, pertanto, che nella Città Santa sia garantita piena libertà di accesso ai fedeli delle tre religioni monoteiste e il diritto di ciascuno di esercitare la propria religione.

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Marocco-Spagna: Sanchez in visita a Rabat

Il premier spagnolo, Pedro Sanchez, si trova in Marocco per una visita ufficiale. Lo ha annunciato l’agenzia di stampa marocchina “Map”. Il primo ministro di Madrid è stato ricevuto ieri sera al palazzo reale di Rabat dal re marocchino, Mohammed VI. Questa visita, si legge in una nota, si inserisce nella continuità della nuova fase delle relazioni bilaterali, iniziata dall’incontro tra il re e il Presidente del governo spagnolo, nell’aprile 2022, e l’adozione, in questa occasione, della Dichiarazione
congiunta tra i due paesi.

Questa nuova dinamica si sta svolgendo in modo soddisfacente, fanno sapere da Rabat. È contrassegnata dal rafforzamento della cooperazione, il coordinamento e il partenariato in tutti i settori, basato sui principi di fiducia, rispetto reciproco, ambizione, buon vicinato e rispetto degli impegni.

In occasione di questa udienza, il Presidente del Governo spagnolo ha ribadito al re, la posizione della Spagna, contenuta nella dichiarazione congiunta dell’aprile 2022, considerando l’iniziativa di autonomia del Marocco come la base più seria, realistico e credibile per la risoluzione di questa controversia. Il re del Marocco ha ringraziato la Spagna per questa nuova posizione costruttiva ed importante e ha sottolineato le prospettive uniche di cooperazione che si aprono ai due paesi vicini.

L’organizzazione congiunta – con il Portogallo – dei Mondiali di calcio 2030 sono un’ulteriore leva per rafforzare le relazioni bilaterali. Inoltre, il Presidente del Governo spagnolo ha accolto favorevolmente ed espresso l’interesse della Spagna per le iniziative strategiche lanciate dal Marocco, in particolare l’Iniziativa dei paesi africani che si affacciano sull’Atlantico, l’Iniziativa reale per promuovere l’accesso dai paesi del Sahel all’Oceano Atlantico, nonché il gasdotto Nigeria-Africa-Atlantico.

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Sahara: l’Irlanda risponde alla visita di Ghali

Con un comunicato l’ambasciata irlandese a Rabat spiega il vero motivo della presenza del leader del gruppo separatista a Dublino

Il movimento armato Polisario e il suo sponsor, l’Algeria, sono stati ufficialmente ridicolizzati nel loro tentativo di far passare un viaggio per un invito “ufficiale” da parte dell’Irlanda del leader della milizia separatista. L’Irlanda ha pubblicato una dichiarazione ufficiale che ha smentito i media algerini. Questi ultimi hanno cercato di far credere che ci fosse stato un ricevimento ufficiale del leader della milizia Brahim Ghali a Dublino.

La menzogna è stata smascherata dalle autorità irlandesi che hanno immediatamente pubblicato un comunicato stampa in cui negavano qualsiasi visita “ufficiale”, indicando che il suo viaggio era di natura “privata”.

Il comunicato stampa diffuso dall’ambasciata irlandese a Rabat dimostra la grande cautela di Dublino su questo tema delicato, e testimonia la grande considerazione per il Marocco, che difende il suo territorio.

La diplomazia algerina non è alla prima delusione politica su scala internazionale, non solo per quanto riguarda il Sahara ma anche per i propri affari interni, che gestisce in modo tutt’altro che degno di uno Stato, e questo sviluppo degli affari esteri irlandesi si aggiunge ad un quadro preoccupante quantità di scenari in cui Algeri è rimasta disillusa nei suoi vani tentativi di invertire la narrazione optando per la manipolazione dell’informazione sulla questione del Sahara.

“La posizione di lunga data dell’Irlanda sul Sahara Occidentale è quella di pieno sostegno al processo guidato dalle Nazioni Unite e agli sforzi del Segretario Generale per raggiungere una soluzione politica definitiva e reciprocamente accettabile su questo tema”, ha indicato la diplomazia irlandese in un comunicato stampa. , dimostrando una posizione costruttiva.

E per aggiungere una frase che non lascia dubbi: “L’Irlanda non riconosce la Repubblica Araba Democratica Saharawi”. In questo comunicato viene chiarita la posizione dell’Irlanda sulla questione del Sahara, che non solo rimane immutata ma anche riaffermata, per tutte le persone che vorranno crederci, una posizione diversa sull’argomento.

La propaganda separatista sahrawi voleva far credere ad un viaggio ufficiale organizzato dal governo irlandese mentre Brahim Ghali si trovava a Dublino al seguito di un viaggio organizzato da una microassociazione pro-polisario attiva in Irlanda.

Le autorità irlandesi non sono collegate né direttamente né lontanamente a questo viaggio e hanno subito preso le distanze da questa attività che però non era autorizzata, apprende da fonti informate il sito “Hespress”.

I separatisti non sono stati ricevuti da nessun membro del governo irlandese, nonostante le loro insistenti richieste e il sostegno dei loro referenti, i separatisti non hanno avuto interviste o discussioni di natura ufficiale o non ufficiale con il ministro degli Esteri irlandese Micheal Martin e ancor meno con il primo ministro irlandese Leo Varadkar.

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Sahara: Comitato per la pace critica visita De Mistura in Sud Africa

Dichiarazione del Comitato Internazionale per il Dialogo e la Pace sull’invito di Staffan de Mistura da parte del Sudafrica

Ha provocato aspre critiche la decisione dell’inviato dell’Onu per il Sahara occidentale, Staffan De Mistura, di compiere una visita in Sud Africa. In una nota il Comitato Internazionale per il Dialogo e la Pace ha definito i colloqui tenuti dalle autorità sudafricane con De Mistura “un tentativo insolito e inappropriato del governo di ottenere visibilità internazionale tentando, senza successo, di diventare un “attore” nella disputa del Sahara”.

Si legge in una nota che il Comitato Internazionale per il Dialogo e la Pace “ritiene necessario ricordare che è regola fondamentale di tutte le nazioni rispettare pienamente e impeccabilmente l’andamento delle controversie, dispute o dispute che siano oggetto di trattamento nell’ambito delle Nazioni Unite, come è il caso della disputa del Sahara Occidentale davanti alla Quarta Commissione Speciale delle Nazioni Unite”.

Le Nazioni Unite hanno chiaramente definito gli attori internazionali coinvolti nella risoluzione di questa controversia, vale a dire: Marocco, Algeria, Mauritania e Spagna. Né l’Unione Africana né il Sudafrica sono attori di questo conflitto, né fanno parte dei paesi osservatori, né del gruppo costituito dagli Stati Uniti e da altri membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, più la Spagna, che vengono utilizzati alla predisposizione delle delibere di rinnovo dei mandati della MINURSO.

In questo contesto, si legge ancora nella nota, l’atteggiamento del governo sudafricano di invitare l’inviato speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Staffan de Mistura, ad affrontare la questione della suddetta controversia risulta impertinente, inappropriato e destabilizzante. Costituisce un gesto che rompe l’imparzialità degli Stati, dato che è ampiamente nota la posizione del Sudafrica favorevole alle pretese separatiste del Fronte Polisario e della cosiddetta Repubblica Araba Democratica Sahrawi (SADR).

In questo contesto, le dichiarazioni alla stampa del Ministro degli Affari Esteri del Sudafrica, secondo cui l’inviato personale del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Staffan de Mistura, ha condiviso con lei “alcuni assi relativi al problema del Sahara” invocando il carattere “confidenziale” delle proposte, sono preoccupanti. Secondo la ministra queste proposte dovranno essere studiate approfonditamente dal suo governo.

Per il Comitato De Mistura non riuscirà a sbloccare il processo politico legato al Sahara coinvolgendo senza consultazioni paesi terzi che non fanno parte della disputa e che non hanno alcun interesse reale, se non quello di sostenere apertamente le posizioni del Fronte Polisario e dell’Algeria. sulla questione.

Queste azioni dimostrano semplicemente l’incompetenza diplomatica e la mancanza di soluzioni reali per risolvere questo conflitto dopo due anni di gestione.

Di fronte a questo approccio errato da parte del Delegato Personale del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, il Comitato Internazionale per il Dialogo e la Pace non può che esprimere la sua profonda preoccupazione e il suo rifiuto per il coinvolgimento unilaterale del Sudafrica nella questione del Sahara. , e invitiamo il signor Staffan de Mistura a rivedere urgentemente la sua posizione su questo argomento.

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Marocco: Panama ribadisce sostegno a piano autonomia Sahara

Il governo del Panama ha confermato il suo sostegno al piano di autonomia del Sahara presentato dal Marocco nel 2007. Il governo centramericano considera questo piano come “unica base per una soluzione giusta e duratura” alla disputa regione delle regioni del sud del Regno.

La posizione di Panama sulla questione del Sahara marocchino è chiara e si inserisce nella dinamica internazionale innescata dall’iniziativa di autonomia presentata dal Regno. Il paese centroamericano aggiorna così la sua posizione nazionale riguardo al conflitto attorno al Sahara marocchino, il che segna un’evoluzione sostanziale.

D’ora in poi, questa posizione si inserisce nella dinamica internazionale generata dall’iniziativa di autonomia delle province del Sud che questo paese, come tanti altri, descrive come l’unica e “unica soluzione” a questa disputa inventata.

Così la Dichiarazione Congiunta, firmata al termine dell’incontro svoltosi in videoconferenza tra il Ministro degli Affari Esteri, della Cooperazione Africana e dei marocchini residenti all’estero, Nasser Bourita, e la sua controparte panamense, Janaina Tewaney Mencomo, si esprime la convinzione di Panama che la soluzione a questo conflitto non può che essere realistica, come affermato dalle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

Spinto da questa convinzione, Panama sottolinea che oltre ad optare per una soluzione realistica, come affermato e confermato dalle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza, invoca una soluzione di compromesso, quando parla di “riunire tutte le parti interessate al fine di uno sforzo comune verso una soluzione definitiva”.

Si allinea così alla stragrande maggioranza della comunità internazionale, che sottolinea la centralità dell’ONU e del suo Consiglio di Sicurezza in particolare, nella ricerca di una soluzione politica definitiva.

Con questa Dichiarazione, la Repubblica di Panama si unisce alla maggioranza dei paesi della comunità internazionale (più di un centinaio), che hanno designato l’iniziativa di autonomia come l’unica soluzione alla disputa regionale attorno al Sahara marocchino, sostenendo in modo serio e credibile il Marocco e allontanandosi così da soluzioni estreme e irrealistiche che prolungano la disputa e ritardano l’integrazione regionale nel Nord Africa.

Oltre a questa posizione, che non presenta alcuna ambiguità, Panama si impegna per iscritto ad agire in conformità con la presente Dichiarazione congiunta e si trova ormai in una prospettiva che aiuterà le parti interessate a trovare una soluzione duratura e definitiva.

In breve, Panama difende oggi inequivocabilmente una soluzione di compromesso realistica, aprendo la strada alle parti e all’ONU per attuare questa soluzione che offre pace, stabilità e prosperità alla regione del Maghreb e del Sahel.

Panama, che dimostra saggezza e lucidità attraverso questa dichiarazione, apre con determinazione la strada ad una ricca cooperazione con il Marocco che, grazie alla visione di Sua Maestà il Re Mohammed VI, che Dio lo aiuti, è diventato un perno regionale, un ponte tra i continenti africano e americano e una potenza credibile per i suoi partner.

La Dichiarazione Congiunta firmata conferma inoltre la volontà comune di consolidare le relazioni bilaterali e rafforzare la cooperazione, e individua i settori promettenti in questa direzione.

Grazie a questa posizione espressa in questa Dichiarazione, le energie e il potenziale della cooperazione bilaterale vengono così liberati tra due paesi, la cui posizione geografica è tanto unica quanto strategica, sullo Stretto di Gibilterra da un lato e sul Canale di Panama dall’altro.

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Marocco: delegazione Onu visita province del sud

La delegazione di Ambasciatori Rappresentanti Permanenti presso l’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra

Una delegazione, composta da 14 ambasciatori, rappresentanti permanenti presso l’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra, inizia oggi un tour delle Province Meridionali del Marocco. In questa occasione gli ambasciatori constateranno il particolare sviluppo di questa parte dei territori marocchini. In un contesto in cui lo sviluppo sostenibile e la cooperazione regionale sono questioni cruciali, il Marocco si posiziona come uno dei principali attori in Africa. Con una visione strategica e iniziative concrete, il Paese sta seguendo il suo cammino verso un futuro prospero e inclusivo per l’intera regione.

La visita di questi ambasciatori nelle province del sud evidenzia la determinazione del Marocco nel mettere in risalto i suoi progressi in tutti i settori di questa regione, culla della diversità culturale, dei valori politici e sociali che uniscono le componenti del Regno. Questa ricca identità è un motore essenziale dello sviluppo e della coesione nazionale.

Il Marocco non solo promuove lo sviluppo nel suo territorio, ma estende anche il suo slancio e il suo sostegno ai suoi vicini africani. E attraverso il suo impegno nelle missioni di mantenimento della pace delle Nazioni Unite e la sua assistenza medica su larga scala, il Marocco dimostra la sua solidarietà e il suo impegno nei confronti del continente africano.

Il Nuovo Modello di Sviluppo per le Province del Sud illustra l’impegno del Marocco verso l’empowerment economico e sociale. Questo modello mira a rafforzare le capacità locali e a promuovere l’integrazione regionale. I risultati sono già visibili, con indicatori socioeconomici che spesso superano la media nazionale.

In quanto paese di passaggio tra Africa, Europa e Medio Oriente, il Marocco è un attore chiave nella promozione degli scambi economici, culturali e politici. La sua posizione geografica strategica lo rende un hub regionale vitale, promuovendo il commercio Nord-Sud e Sud-Sud. La recente iniziativa volta a facilitare l’accesso degli Stati del Sahel all’Oceano Atlantico ne è un esempio concreto. Il Marocco sta emergendo come modello di sviluppo e cooperazione in Africa. Con il suo impegno per l’identità culturale, lo sviluppo sostenibile e la cooperazione regionale, il Paese sta aprendo la strada a un futuro di progresso e prosperità condivisa per tutti.

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Marocco-Nigeria: colloquio Mohammed VI-Tinubu su gasdotto

La conversazione telefonica tra il re e il Presidente della Nigeria si è concentrata sul progetto del gasdotto africano-atlantico Nigeria-Marocco.

Il re del Marocco Mohammed VI, ha avuto oggi una conversazione telefonica con il presidente della Nigeria, Bola Ahmed Adekunle Tinubu. Lo riferisce l’agenzia di stampa marocchina “Map” che pubblica una nota del Palazzo reale di Rabat. Questo colloquio si è concentrato sulle dinamiche positive delle relazioni bilaterali negli ultimi anni.

In particolare si è discusso dei lavori di costruzione del gasdotto Nigeria-Marocco che dovrebbero iniziare nel 2024, secondo quanto ha annunciato il ministro nigeriano delle Risorse petrolifere, Ekperikpe Ekpo.

Il colloquio si è focalizzato quindi sul progetto del gasdotto africano-atlantico Nigeria-Marocco, “progetto strutturante che costituirà una leva strategica per l’integrazione regionale e lo sviluppo economico e sociale per tutti i Paesi dell’Africa occidentale, fanno sapere da Rabat.

In questo contesto, Mohammed VI ha invitato il presidente della Nigeria a compiere una visita ufficiale a Rabat, le cui date saranno comunicate attraverso i canali diplomatici.

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Marocco-RD Congo: FRMF chiarisce

La Federazione di calcio del Marocco chiarisce la sua posizione dopo le polemiche seguite al match giocato durante la Coppa d’Africa

La Confederazione del calcio africano (CAF) ha aperto un’indagine dopo la rissa scoppiata tra le due squadre di calcio del Gruppo F, ovvero Marocco e Repubblica Democratica del Congo, al termine della partita di coppa d’Africa giocata il 21 giugno in Costa d’Avorio.

A seguito delle polemiche seguite all’incontro, finito in pareggio, la Federazione di calcio del Marocco (FRMF) ha rilasciato una nota per chiarire la sua posizione. In particolare ha ricordato “le relazioni speciali e storiche tra il Regno del Marocco e la Repubblica Democratica del Congo, nonché dei legami fraterni tra i popoli dei due Paesi. L’eccezionale rapporto di cooperazione tra la FRMF e la Federazione congolese (FECOFA), il numero di giocatori congolesi che giocano in Marocco e gli scambi calcistici esistenti tra le due federazioni ne sono una vera testimonianza”.

Rabat intende quindi “Deplorare, senza essere in linea con l’accusa, tutti gli atti antisportivi che hanno seguito questa partita”. Si ricorda inoltre come il presidente della FRMF, Fouzi LEKJAA, è stato il primo a congratularsi con l’allenatore della squadra del Congo, Sébastien Desabre, “riflettendo lo stato d’animo della selezione che è stato evidente durante tutta la partita. Inoltre, il giocatore marocchino Achraf Hakimi ha assistito il giocatore congolese Henoc Inonga Baka”.

La FRMF ribadisce quindi il suo attaccamento ai valori di buona condotta, etica e correttezza e ritiene che questi fatti non faranno altro che rafforzare i legami fraterni tra i due paesi.

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Medio Oriente: da Marocco borse di studio per studenti palestinesi

Proseguono le attività del monarca in qualità di presidente del Comitato per Gerusalemme

Il re del Marocco, Mohammed VI, in qualità di Presidente del Comitato per Gerusalemme, ha ordinato di destinare ulteriori borse di studio a beneficio degli studenti palestinesi. Ciò rientra nel quadro delle borse di studio concesse dall’Agenzia Marocchina di Cooperazione Internazionale. E’ quanto si legge in un comunicato del Ministero degli Affari Esteri, della Cooperazione Africana e dei marocchini residenti all’estero.

Queste borse di studio, circa 100, andranno a beneficio degli studenti palestinesi provenienti dalla Striscia di Gaza e iscritti ad università e istituti superiori di diverse regioni del Regno.

Questa iniziativa nelle attenzioni date dal capo di stato marocchino continua alla causa palestinese, così come nella solidarietà attiva con il popolo palestinese in queste difficili circostanze, fanno sapere da Rabat.

Mohammed VI ha ordinato che queste borse di studio siano messe immediatamente a disposizione degli studenti palestinesi che soddisfano le condizioni richieste, in coordinamento con l’Autorità Palestinese, precisa il comunicato stampa.