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Marocco: Macron, continueranno investimenti anche nel Sahara

Durante la sua visita a Rabat, secondo quanto riportano i media marocchini, il presidente francese Emmanuel Macron ha confermato che gli investimenti pubblici del suo Paese continueranno nel Regno del Marocco, compreso nel Sahara.

Parlando ai leader aziendali e agli operatori economici in chiusura dell'”Incontro imprenditoriale Marocco-Francia”, Macron ha sottolineato che il Regno è “il primo cliente” dell’Agenzia francese per lo sviluppo (AFD) in termini di investimenti, assicurando che l’AFD continuerà a finanziare progetti nel Regno, compresi quelli realizzati da imprese francesi nel Sahara.

Ha sottolineato, a questo proposito, che la Francia intende sviluppare un partenariato economico equo e vantaggioso per tutti con il Marocco, tenendo conto delle molteplici complementarità tra le economie dei due paesi.

Il presidente francese ha quindi sottolineato il partenariato industriale esistente in diversi settori, chiedendo una maggiore integrazione delle catene del valore di fronte a un contesto di “riregionalizzazione dei prezzi”.

Inoltre, Macron ha affermato di rammaricarsi del fatto che i gruppi finanziari europei e francesi siano stati costretti a lasciare l’Africa “a causa delle regole e degli standard normativi che gli europei si sono presi”.

“Penso che sia un terribile errore strategico. (…) noi europei dobbiamo mettere in discussione le regole e le restrizioni che abbiamo imposto alle nostre strutture”, ha affermato il capo di Stato francese durante questo incontro dedicato ai settori strategici del futuro .

Co-organizzato dalla Confederazione Generale delle Imprese Marocchine (CGEM) e dal Movimento Imprenditoriale Francese (MEDEF), attraverso il Club dei Leader d’Imprese Francia-Marocco, questo incontro riveste un’importanza particolare nel contesto della visita di Stato effettuata nel Regno dal Presidente della Repubblica francese, S.E.M. Emmanuel Macron, su invito di Sua Maestà il Re Mohammed VI.

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Spagna: Marocco pronto a inviare squadre soccorso

Su ordine del re del Marocco Mohammed VI

In seguito alle inondazioni che hanno devastato diverse regioni della Spagna, il re del Marocco Mohammed VI, ha dato istruzioni al Ministro dell’Interno di Rabat di parlare telefonicamente con il suo omologo spagnolo.

Durante questo colloquio, il ministro ha informato che il Marocco è pronto a inviare squadre di soccorso e fornire tutta l’assistenza necessaria alla Spagna per far fronte a questo disastro naturale. Lo indica un comunicato stampa del ministero dall’interno ripreso dall’agenzia di stampa marocchina “Map”.

La nota ha inoltre ribadito le espressioni di cordoglio e solidarietà alle autorità spagnole e le famiglie delle vittime, secondo la stessa fonte.

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Binghatti lancia il progetto Skyrise da 5 miliardi di AED nella Business Bay

In un nuovo passo per rafforzare la sua posizione nel mercato immobiliare di lusso di Dubai, Binghatti Developers ha ora lanciato “Binghatti Skyrise”, la nuovissima icona nel cuore della zona Business Bay di Dubai, perfettamente posizionata per soddisfare la crescente domanda di unità residenziali di lusso vicino a Burj Khalifa e al Dubai Water Canal.

Questo lancio rientra nella visione di Binghatti di raddoppiare il suo portafoglio di progetti a oltre 100 miliardi di AED nei prossimi 18 mesi. Il progetto è un capolavoro architettonico con 3.333 unità residenziali progettate in stile contemporaneo.

Il concetto di design di Binghatti Skyrise trae ispirazione dalla fusione perfetta di diversi elementi, con il risultato di una facciata coesa che cattura i sensi. Situato in posizione strategica nel quartiere Business Bay di Dubai, questo ampio sviluppo sul lungomare offre un accesso agevole al centro di Dubai e viste ininterrotte dell’iconico Burj Khalifa e del Dubai Water Canal.

Il presidente Muhammad BinGhatti ha commentato: “Binghatti Skyrise rappresenta un nuovo passo verso il miglioramento dell’eccellenza nell’offrire esperienze residenziali uniche. Ci sforziamo sempre di superare le aspettative e innovare spazi abitativi che combinano lusso e innovazione, incarnando la nostra visione di avere un impatto significativo sul mercato immobiliare di Dubai e raddoppiare il nostro portafoglio immobiliare a 100 miliardi di AED entro i prossimi 18 mesi”.

Situato in posizione strategica nella Business Bay, il progetto offre un accesso agevole alle principali attrazioni, ai centri commerciali e alle destinazioni per il tempo libero di Dubai. I residenti di Binghatti Skyrise possono usufruire di una gamma di oltre 15 servizi di lusso, tra cui piscine di lusso, un campo da golf privato, campi da tennis, una palestra completamente attrezzata, un parco acquatico per bambini e aree dedicate allo yoga e al relax.

Binghatti Skyrise rappresenta un’opportunità di investimento intelligente, in quanto è situato su uno degli ultimi lotti disponibili nella Business Bay, che continua a registrare un’elevata domanda e forti rendimenti. Combinando un design innovativo con strutture all’avanguardia, il progetto mira a fornire un’esperienza residenziale senza pari.

Con l’impegno di Binghatti per l’eccellenza e la qualità, Binghatti Skyrise è destinato a diventare un nuovo punto di riferimento nel mercato immobiliare di lusso di Dubai.

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Informazioni su Binghatti Developers:

Binghatti Developers è un prestigioso marchio emiratino nel campo dello sviluppo immobiliare, che detiene una posizione di leadership grazie al suo portafoglio che supera i 70 progetti con un valore di oltre 40 miliardi di AED. La società è guidata dall’ingegnere Muhammad BinGhatti, presidente del consiglio di amministrazione, che, attraverso la sua visione innovativa, mira a realizzare progetti di lusso che riflettano un gusto artistico raffinato e standard elevati in termini di design e qualità.

Binghatti ha consegnato con successo più di 15.000 unità residenziali entro il 2024, ottenendo risultati notevoli in collaborazione con marchi globali come Bugatti, Mercedes-Benz e Jacob & Co. La società continua ad espandere il suo portafoglio immobiliare per soddisfare le crescenti aspirazioni del mercato, concentrandosi sulla consegna di progetti residenziali che elevano il livello di lusso a Dubai.

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Marocco: Macron a Rabat ribadisce sostegno a piano autonomia Sahara

Nel secondo giorno della visita del presidente francese in Marocco

Il Presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, ha ribadito con forza il sostegno della Francia alla sovranità del Marocco sul Sahara. Lo ha fatto nel corso di una sessione congiunta delle due Camere del Parlamento marocchino. “E lo ribadisco qui davanti a voi. Per la Francia, il presente e il futuro di questo territorio rientrano nel quadro della sovranità marocchina. Autonomia sotto sovranità del Marocco è il quadro entro il quale questa questione deve essere risolta”, ha dichiarato il Capo dello Stato francese, riprendendo la posizione chiara e forte che aveva comunicato, nel suo messaggio indirizzato al Re Mohammed VI, in occasione del 25° anniversario della Giornata del Trono.

Il presidente Macron si è inoltre impegnato, a nome della Francia, a “sostenere il Marocco negli organismi internazionali”, sottolineando che “il piano di autonomia del 2007 costituisce il unica base per raggiungere una soluzione politica giusta, duratura e negoziata in conformità con la
Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. “E lo dico anche qui con grande forza, i nostri operatori e le nostre aziende sosterranno lo sviluppo di questi territori attraverso investimenti, iniziative sostenibili e solidarietà a favore delle popolazioni locali”, ha affermato davanti agli eletti della Nazione.

Questa significativa evoluzione della posizione della Francia è collocata dal presidente Macron nel quadro di un contesto regionale che deve favorire la cooperazione e la consultazione. In questo contesto, ha spiegato che “questa posizione non è ostile a nessuno. Ci permette di aprire a nuova pagina tra noi, come tra tutti coloro che vogliono agire in un quadro di cooperazione a livello regionale, nel Mediterraneo, con i paesi vicini al Marocco e con l’Unione Europea. Riconoscendo i diritti del Regno, la Francia, attraverso questo discorso storia del suo presidente sotto la cupola del Parlamento, conferma la profondità che unisce i due Stati e i due popoli. “Nel corso degli ultimi decenni, il Marocco e la Francia sono rimasti fedeli alleati.

Dalla sua ascesa al trono più di 25 anni fa, il Re Mohammed VI incarna “la continuità di una delle più antiche dinastie del mondo e uno dei volti della modernità industriale e tecnologica”, ha dichiarato Macron nel discorso pronunciato davanti ai due rami del Parlamento. “Sono passati 25 anni da quando Sua Maestà è diventato il Sovrano del Regno del Marocco, incarnando la continuità di una delle dinastie più antiche del mondo e uno dei volti della modernità industriale e tecnologica”, ha sottolineato il Presidente francese. Tra le monarchie più antiche del mondo, continuava, il Regno del Marocco “va avanti con fiducia, questa fiducia che ha in se stesso e che porta con sé nel suo Re, la consapevolezza che la sua lunga storia gli dona e l’energia di a numerosi giovani, pienamente desiderosi di sostenerne l’emergere. Ha inoltre sottolineato che l’Islam della tolleranza promosso da Rabat, “sfida ogni forma di estremismo”.

Su ordine di Mohammed VI, la Principessa Lalla Hasnaa, accompagnata da Brigitte Macron, ha proceduto all’inaugurazione del Teatro Reale di Rabat, un progetto strutturante che rafforza la ecosistema della Città della Luce, la capitale culturale del Marocco.

Frutto di una visione illuminata, questo edificio iconico vuole essere una realizzazione della volontà reale costantemente dimostrata nei confronti dell’arte e della cultura. Questa nuova struttura teatrale è caratterizzata dalla sua posizione, dalla sua estetica e dal suo tecnicismo innovativo che rappresentano un importante punto di svolta nel panorama culturale del Marocco. Simbolo di grande modernità, il design unico del Teatro Reale di Rabat apporta un tocco contemporaneo all’architettura della capitale e lo rende non solo un luogo di rappresentazione artistica, ma anche un’opera d’arte in sé.

Situato nel cuore della valle del Bouregreg, nella continuità della Torre Hassan e del Mausoleo di Mohammed V, il Teatro Reale di Rabat si erge a simbolo del rinnovamento culturale e artistico della capitale del Regno. Infonderà dinamismo culturale in Marocco, promuovendo un approccio modernista all’arte marocchina, con tutto ciò che ne consegue in termini di promozione delle capacità creative.

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Marocco-Francia: prosegue visita Macron a Rabat

Lungo colloquio con il re del Marocco Mohammed VI

Prosegue oggi, per il secondo giorno, la visita di tre giorni del presidente francese, Emmanuel Macron, in Marocco. L’agenda prevede un discorso che il Capo di Stato francese dovrebbe tenere al parlamento di Rabat e un incontro con la comunità francese in Marocco.

Ieri sera Mohammed VI ha avuto nel Palazzo Reale di Rabat, un colloquio con il Presidente della Repubblica francese. I colloqui tra i due Capi di Stato si sono concentrati sulla transizione verso una nuova era di forti relazioni tra il Marocco e la Francia, nel quadro di un rinnovato partenariato eccezionale e di una tabella di marcia strategica per gli anni futuri. A questo proposito, i due Capi di Stato intendono, attraverso questa rinnovata partnership, dare un impulso decisivo alle relazioni multidimensionali di eccellenza tra Marocco e Francia, tenere conto delle ambizioni dei due paesi e affrontare, insieme, gli sviluppi internazionali e sfide.

I colloqui si sono concentrati anche su questioni regionali e internazionali. I due Capi di Stato hanno quindi deciso di lavorare insieme per rafforzare la proiezione euromediterranea, africana e atlantica, in un processo di azione comune a favore della prosperità e dello sviluppo umano e sostenibile. Hanno sottolineato l’importanza di rinnovare profondamente il partenariato tra le due sponde del Mediterraneo, per costruire un futuro più stabile, sostenibile e prospero per l’intera regione, rispondendo al tempo stesso alle attuali sfide socio-economiche e ambientali.

Inoltre, il Presidente della Repubblica francese ha elogiato il ruolo costruttivo del Re Mohammed VI, come Presidente del Comitato Al-Quds, al servizio della pace in Medio Oriente. I due capi di Stato hanno chiesto la cessazione immediata degli attacchi a Gaza e in Libano, sottolineando la priorità di proteggere le popolazioni civili e l’importanza di garantire e razionalizzare la fornitura di aiuti umanitari sufficienti, ponendo fine alla conflagrazione regionale. Hanno ricordato l’urgenza di riattivare il processo di pace, nel quadro della soluzione dei due Stati, con uno Stato palestinese indipendente, ai confini del 4 giugno 1967, con Gerusalemme Est come capitale.

Il Presidente della Repubblica francese ha invitato ufficialmente il Re Mohammed VI, a compiere una visita di Stato in Francia. Invito che il Sovrano ha accettato e la cui data sarà concordata per via diplomatica.

In precedenza Macron e Mohammed VI hanno firmato presso il Gabinetto Reale di Rabat, la Dichiarazione relativa al “Partenariato rafforzato eccezionale” tra il Regno del Marocco e la Repubblica francese, al fine di consentire ai due paesi di rispondere meglio a tutte le sfide che entrambi si trovano ad affrontare, mobilitando tutti i settori pertinenti della cooperazione bilaterale e regionale e internazionale.

Riguardo alla questione nazionale, la Dichiarazione relativa al “Partenariato eccezionale rafforzato” tra il Regno del Marocco e la Repubblica francese, sottolinea che il partenariato tra il Marocco e la Francia era destinato ad essere attuato nell’ambito territoriale più ampio possibile, alla luce della posizione francese espressa in occasione del 25° anniversario dell’ascesa al Trono di Mohammed VI, nella quale il Presidente della Repubblica francese ha sottolineato: “Ritengo che il presente e il futuro dell’Occidente Il Sahara rientra nel quadro della sovranità marocchina. […] Per la Francia, l’autonomia sotto sovranità marocchina è il quadro in cui questa questione deve essere risolta. Il nostro sostegno al piano di autonomia proposto dal Marocco nel 2007 è chiaro e costante e costituisce ora l’unica base per raggiungere una soluzione politica giusta, duratura e negoziata del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

Inoltre, nel corso di questa visita di Stato i due capi di Stato hanno partecipato alla cerimonia della firma di 22 accordi tra il Regno del Marocco e la Repubblica francese.

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Islam: Grande moschea Roma, siamo ente italiano ambasciate fuori da direttivo

Il Centro islamico culturale d’Italia che gestisce la Grande moschea di Roma ha precisato in una nota che gli ambasciatori stranieri sono esclusi dal suo consiglio di amministrazione. In una nota a firma del presidente del Centro, Naim Nasrollah, si replica alle dichiarazioni rilasciate dallo studioso Paolo Naso in una recente intervista.

“Desideriamo esprimere la nostra sorpresa e fornire alcuni necessari chiarimenti in merito alla situazione attuale del Centro Islamico Culturale d’Italia” si legge nel comunicato. Contrariamente a quanto affermato dallo studioso, “ lo Statuto del Centro è stato oggetto di significative modifiche nel 2018, che hanno portato all’esclusione dei membri del corpo diplomatico dall’assemblea dei soci e dal Consiglio di amministrazione. Tali modifiche hanno per altro ricevuto parere favorevole dal Consiglio di Stato, con il parere della Sez. I n. 1928 del 26.06.2019, a seguito di un procedimento amministrativo relativo all’approvazione delle modifiche statutarie in coordinamento con il Ministero dell’Interno, che richiamando la legge n. 1159 del 1929 e il r.d. n. 289 del 1930, ne aveva richiesto il parere con istanza del 22 ottobre 2018”.

Per entrare nei dettagli, l’art. 4 dello Statuto del Centro disciplina il Consiglio Onorario, comprendente i Capi missione dei Paesi membri dell’organizzazione di Cooperazione Islamica (OCI), accreditati presso il Quirinale e la Sante Sede, nonché di ulteriori personalità, proposte dal Consiglio di Amministrazione. “Tale organismo consultivo, denominato “Consiglio onorario”, fa trasparire l’intendimento che sia svolto a favore del Centro una consulenza sempre più aderente alla necessità di garantire l’adeguamento del contesto islamico presente in Italia ai valori di pace, dialogo e convivenza civile in linea con la Costituzione”, prosegue la nota.

Si precisa, dunque, che “nell’attuale Consiglio di Amministrazione non figura la presenza di ambasciatori, né le ambasciate hanno alcun potere gestionale. Le modifiche allo Statuto del Centro hanno apportato rilevanti differenze, incidenti non solo sull’organizzazione, ma anche sulle finalità del Centro, del quale viene meglio disegnata la connotazione di ente principalmente di culto operante in Italia, volto a rappresentare i musulmani sul territorio nazionale, attenuando la connessione con le rappresentanze diplomatiche di Governi straniere, in piena conformità ai principi della Costituzione e dell’ordinamento giuridico nazionale.

Pertanto, invitiamo il dimissionario Coordinatore del Consiglio per le relazioni con l’Islam, Paolo Naso, a prendere visione degli importanti aggiornamenti apportati, che dimostrano un impegno concreto verso la costruzione di un Islam italiano autonomo e rispettoso delle normative vigenti. Ci dispiace che queste modifiche avvenute già nel 2018 non siano state colte e apprezzate da chi per sua funzione, all’interno del Consiglio per le relazioni con l’Islam, dovrebbe facilitare un dialogo con le Istituzioni di tutte le diverse componenti dell’Islam in Italia e non solo di una parte”.

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Spagna: arresto di 2 sostenitori di Daesh, in collaborazione con la DGST

La Polizia nazionale spagnola ha annunciato l’arresto nel nord della Spagna di due individui sospettati di appartenere all’organizzazione terroristica Daesh, nel corso di un’operazione condotta in collaborazione con la Direzione generale di sorveglianza del territorio (DGST).

I sospettati sono stati arrestati nelle località di Itsasondo (Guipúzcoa) e Avilés (Asturie), per il loro presunto coinvolgimento in crimini di indottrinamento, diffusione di propaganda terroristica e incitamento a commettere atti violenti, precisa la polizia spagnola in un comunicato stampa.

Secondo i dati dell’indagine, gli indagati erano sottoposti a rigorosa sorveglianza dall’inizio dell’anno a causa delle loro attività sospette sui social network, dove trasmettevano messaggi di sostegno a Daesh, incitando alla violenza e al terrorismo.

L’operazione, condotta sotto il controllo del Tribunale Investigativo Centrale in coordinamento con la Procura della Repubblica del Tribunale Nazionale, ha beneficiato del sostegno della Direzione Generale della Sicurezza Territoriale (DGST), indica la Polizia nazionale spagnola, ricordando che grazie a Grazie a questa collaborazione, negli ultimi anni sono stati arrestati molti terroristi.

Questa cooperazione internazionale “è essenziale” per rafforzare l’efficacia della lotta al terrorismo, grazie alla notevole professionalità e alla conoscenza approfondita della minaccia terroristica dei servizi coinvolti, si sottolinea.

E’ stato sottolineato il contributo della Direzione Generale della Sorveglianza Territoriale, un partner chiave ed efficace nella lotta al terrorismo, che, grazie alla sua collaborazione e competenza, negli ultimi anni sono stati catturati numerosi terroristi.

La polizia spagnola ha illustrato inoltre l’impegno costante nella lotta al terrorismo sia sul territorio spagnolo che all’estero, nel quadro dei partenariati internazionali, “una priorità strategica per la polizia nazionale”, conclude il comunicato stampa.

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Sahara: Ecuador sospende riconoscimento cosiddetto “Rasd”

La Repubblica dell’Ecuador ha deciso, martedì, di sospendere il riconoscimento dello pseudo “Rasd”, da lei riconosciuto nel 1983, con l’apertura di una cosiddetta ambasciata nel 2009.

Il Ministro degli Affari Esteri dell’Ecuador, Gabriela Sommerfeld, ha informato, nel corso di un colloquio telefonico, il suo omologo marocchino, Nasser Bourita, di questa decisione e della lettera di notifica da lei inviata ai cosiddetti rappresentanza dei separatisti a Quito.

Questa decisione dell’Ecuador si inserisce nella continuità della dinamica guidata da del Re Mohammed VI, negli ultimi anni, per consacrare come unica base il carattere marocchino del Sahara e il Piano di Autonomia soluzione a questa controversia regionale.

La decisione di sospendere il riconoscimento della “Rasd” da parte dell’Ecuador apre a nuovo capitolo nelle relazioni tra il Regno del Marocco e questo paese Latino americano.

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Marocco: Macron in visita a Rabat il 28 ottobre

La Francia ha riconosciuto la sovranità del Marocco sul suo Sahara

Il presidente francese Emmanuel Macron si recherà in visita di Stato in Marocco dal 28 al 30 ottobre per rilanciare le relazioni bilaterali dopo tre anni di crisi acuta. Lo ha annunciato un comunicato stampa del gabinetto reale di Rabat.

Questa visita, che fa seguito all’invito rivolto a fine settembre dal re del Marocco, Mohamed VI, “riflette la profondità delle relazioni bilaterali, basate su un partenariato solido e radicato” con il “desiderio comune” di “rafforzare i legami multidimensionali che uniscono i due paesi”, ha assicurato il gabinetto reale.

Il 30 luglio, la Francia ha aperto la strada al riscaldamento bilaterale sostenendo un piano di autonomia del Marocco per il territorio conteso del Sahara Occidentale, considerandolo “l’unica base” per risolvere il conflitto di quasi cinquant’anni con i separatisti del Polisario.

La visita di Stato del presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron in Marocco su invito del Re Mohammed VI, annunciata oggi in un comunicato stampa del Ministero della Casa Reale, del Protocollo e della Cancelleria, segna una tappa decisiva nel rafforzamento della partnership eccezionale che unisce i due paesi.

Questa visita, precisa il comunicato, “riflette la profondità delle relazioni bilaterali, basate su un partenariato radicato e solido, grazie alla volontà comune dei due Capi di Stato di rafforzare i legami multidimensionali che uniscono i due Paesi”.

Parigi e Rabat hanno storicamente coltivato questi legami multidimensionali e sono chiamati a rafforzarli ulteriormente, come parte di una nuova dinamica volta ad entrare in un nuovo capitolo di questa eccezionale partnership. Questo partenariato vive oggi un salto di qualità, in un nuovo contesto, sotto la guida dei due capi di Stato, Sua Maestà il Re Mohammed VI e il Presidente Emmanuel Macron.

Questa visita si svolge innanzitutto in un contesto nuovo, quello del sostegno dichiarato della Francia al piano di autonomia del Marocco, che rafforza la sovranità del Marocco sulle sue province meridionali. Questa decisione segna una nuova tappa nelle relazioni franco-marocchine, nel quadro di una dinamica internazionale positiva che la questione del Sahara vive da diversi anni, sotto la guida di Re Mohammed VI.

In tutti i settori si sta scrivendo una nuova pagina nella storia comune e si sta rivelando una nuova dimensione della comunità di destini tra i due paesi, attraverso una visita di Stato del presidente Macron che segna una nuova era di cooperazione strategica, basata sulla reciproca rispetto e interessi comuni.

Sul piano delle relazioni bilaterali, la visita del presidente Macron allineerà il partenariato marocchino-francese alle aspettative dei due capi di Stato, a livello politico e in settori economici strategici come le energie rinnovabili, le nuove tecnologie, l’industria, l’istruzione, la cultura, ecc.

Con la sua proiezione regionale e continentale, una storia millenaria, sostenuto da una leadership reale che distingue il Marocco in termini di modernità e progresso, il Regno si posiziona come partner d’elezione della Francia, attrattivo in termini di investimenti e garante della pace e della stabilità nel suo ambiente immediato e nel continente. L’ambizione dei due Paesi, e dei due capi di Stato, è consolidare questa rinnovata partnership, portando prosperità condivisa a beneficio dei due Paesi ma anche a livello africano.

Lo sviluppo socioeconomico è al centro degli interessi comuni di Parigi e Rabat, grazie ad investimenti incrociati nel campo dell’industria, delle energie rinnovabili, delle nuove tecnologie e persino dei servizi, con l’obiettivo di essere in linea con le aspettative del nuovo generazioni dei due Paesi, ma anche dell’intero continente africano.

Su uno spettro più ampio, Rabat e Parigi hanno dimostrato la loro capacità di coordinare le loro azioni a livello internazionale e all’interno di varie piattaforme multilaterali. Questa è una necessità ancora più urgente oggi, di fronte ai conflitti e agli sconvolgimenti che scuotono il mondo. È in questo spirito di coordinamento degli sforzi, consultazione e dialogo politico calmo e costruttivo che i due paesi intendono costruire le loro future relazioni, in particolare per quanto riguarda la cooperazione in materia di sicurezza e gli sforzi comuni per mantenere la pace nelle zone di conflitto.

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Marocco: Mohammed VI nomina 13 nuovi ambasciatori

Nel corso della riunione del Consiglio dei ministri del governo del Marocco

Il re del Marocco, Mohammed VI, ha nominato 13 nuovi ambasciatori e nuovi governatori delle province marocchine durante una riunione del consiglio dei ministri a Rabat. Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa marocchina “Map”, si tratta quindi di un movimento sostanziale, che ha interessato paesi amici e partner importante per il Marocco.

Questo movimento di ambasciatori si svolge in un contesto nazionale segnato da l’ultimo discorso di Mohammed VI dell’11 ottobre scorso, tenuto davanti al Parlamento, nel quale il Sovrano ha dato nuovo impulso all’azione diplomatica, insistendo particolarmente sulla mobilitazione della diplomazia in tutte le sue componenti, istituzionale e parlamentare.

Su proposta del Capo del Governo Aziz Akhannous e su iniziativa del Ministro degli Affari Esteri, Naser Bourita, il monarca ha nominato Othman El Ferdaous, Ambasciatore presso la Repubblica della Costa d’Avorio; Abdelkader El Jamoussi, Ambasciatore presso la Repubblica di Camerun; Mustapha El Alami Fellousse, ambasciatore presso la Repubblica Centrafricana; Najoua El Berrak, ambasciatrice presso la Repubblica del Congo; Mohammed Iboumraten, Ambasciatore presso la Repubblica del Niger; Ahmed Rida Chami, Ambasciatore presso l’Unione Europea; Fatiha Ayadi, Ambasciatrice in Danimarca; Omar Amghar, Ambasciatore nella Repubblica di Serbia; Redouane Adghoghi, Ambasciatore presso la Repubblica di Bulgaria; Majid Halim, ambasciatore in Malesia; Redouane Houssaini, ambasciatore alla Repubblica di Indonesia; Boutaina El Kerdoudi, ambasciatrice alla Repubblica del Bangladesh; Younes Dirhoussi, ambasciatore a Santa Lucia.

Il movimento degli ambasciatori deciso arriva anche anche in un contesto regionale e internazionale complesso, che presenta sfide significative per il Marocco, ma che nasconde anche opportunità importanti che l’apparato diplomatico deve saper cogliere. L’ultimo movimento degli ambasciatori, avvenuto nell’ottobre 2023, ha riguardato tradizionali partner strategici del Marocco (Stati Uniti, Francia, Cina, Emirati, Egitto, Giordania). Il movimento odierno riguarda importanti paesi limitrofi del Regno, in particolare l’Africa (5 ambasciatori) e Europa (4 Ambasciatori).

Il movimento ha interessato anche i paesi amici dell’Asia (3 Ambasciatori) e nei Caraibi (1 Ambasciatore). Per quanto riguarda i profili degli Ambasciatori nominati si nota una iniezione di “sangue nuovo”, attraverso a degli ambasciatori che accedono a questa carica per la prima volta. Altri due profili hanno già avuto almeno delle esperienze pregresse: in particolare, quello presso l’Unione Europea.

Il cambio dei diplomatici segna anche un rafforzamento della femminilizzazione della diplomazia marocchina. Sono assegnati quasi un ottavo dei posti interessati a donne ambasciatrici, portando il numero totale delle donne a 21, ovvero quasi un quarto. Questo totale copre le posizioni degli ambasciatori in Europa, occupati per il 40% da donne. Allo stesso modo è aumentato il numero delle donne ambasciatrici in Africa.