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Marocco: Mohammed VI si congratula con squadra calcio a 5 campione CAN 2024

Il re del Marocco, Mohammed VI, ha inviato un messaggio di congratulazioni ai membri della nazionale di calcio a 5 (futsal) che ieri ha vinto la Coppa delle Nazioni Africane di Futsal a Rabat (Marocco 2024).

In questo messaggio, il re esprime ai membri della Nazionale di futsal le sue vive congratulazioni per aver vinto la settima edizione della Coppa delle Nazioni Africane di Futsal ospitata dalla capitale del Regno, con un’ospitalità e un’organizzazione senza pari.

Il Sovrano esprime anche il suo grande orgoglio per la ferma determinazione dimostrata dai membri della nazionale per vincere, per la terza volta consecutiva, questo titolo continentale, guidato da un patriottismo esemplare e da un serio impegno per l’influenza del calcio marocchino e sport.

Ribadendo le sue congratulazioni ai membri della squadra nazionale e a tutti i dirigenti tecnici e amministrativi della Federcalcio marocchina reale, Mohammed VI auspica maggiori successi e riconoscimenti durante la Coppa del Mondo Uzbekistan-2024.

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Algeria: CAF autorizza Berkane a giocare con la sua maglia

E’ risolta la crisi scoppiata ieri in Algeria quando la dogana ha fermato i giocatori e i dirigenti di una squadra di calcio marocchina per un simbolo cucito sulla maglia che riporta la mappa del Marocco che comprende il Sahara.

La Confederazione del calcio africano (CAF) ha deciso che la maglia indossata dai giocatori della squadra di calcio marocchina Renaissance Sportive de Berkane è conforme agli statuti e ai regolamenti della CAF.
Pertanto, il club Renaissance Sportive de Berkane è autorizzato a utilizzare le sue maglie durante la partita che si svolgerà ad Algeri.

A questo proposito, la Federcalcio algerina è stata invitata dalla CAF a prendere tutte le misure necessarie per facilitare la consegna urgente alla RSK delle sue attrezzature sportive trattenute dalla dogana algerina per evitare di interrompere gli aspetti organizzativi della partita di calcio di domani contro l’USM Alger.

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Algeria vieta ingresso a squadra calcio Marocco

Coppa CAF: all’RS Berkane vietato l’ingresso in Algeria a causa della mappa del Marocco con il suo Sahara

L’Algeria ha vietato l’ingresso nel suo territorio alla delegazione della squadra di calcio marocchina, Berkane Sports Renaissance.

In viaggio verso Algeri, per disputare la semifinale d’andata della African Football Confederation Cup (CAF) contro il club dell’Algiers Medina Sports Union (USMA), in programma domenica 21 aprile, alla sportiva rinascimentale di Berkane è stato vietato l’ingresso in Algeria.

La delegazione sportiva ha incontrato grossi ostacoli durante il suo viaggio in Algeria per la semifinale cruciale della Coppa della Confederazione africana di calcio. Le autorità algerine hanno bloccato per ore la squadra di Berkane all’aeroporto, sequestrandone anche l’attrezzatura da calcio e le uniformi.

Le autorità algerine non hanno accettato il fatto che i giocatori marocchini indossassero delle divise riportanti la mappa del Regno, che comprende il suo Sahara. I giocatori e la delegazione che li accompagnava sono stati quindi trattenuti all’aeroporto internazionale Houari Boumédiène di Algeri.

E nel momento in cui scriviamo, i rappresentanti marocchini alla CAF Cup sono ancora alla mercé degli agenti doganali algerini, che probabilmente attendono istruzioni dal palazzo El Mouradia.

La delegazione aveva ottenuto l’autorizzazione a recarsi ad Algeri su un aereo spagnolo, aggirando così le restrizioni di accesso imposte dall’Algeria sui voli marocchini.

La situazione evidenzia le persistenti tensioni dell’Algeria nei confronti del Marocco, in particolare il divieto dell’Algeria sui voli marocchini dal settembre 2021, che crea problemi ricorrenti durante gli eventi sportivi e altri incontri tra i due paesi, e i problemi che devono affrontare gli atleti provenienti dal Marocco.

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Marocco: Saint Kitts e Nevis riconosce sovranità Sahara

Il ministro degli Affari Esteri, del Commercio Internazionale, dell’Industria, del Commercio e dei Consumatori, dello Sviluppo Economico e degli Investimenti di Saint Kitts e Nevis, Denzil Llewellyn Douglas, ha ribadito durante la sua visita a Rabat la posizione del suo Paese “a favore della sovranità del Marocco sul territorio del Sahara e sull’integrità territoriale del Regno”.

In una dichiarazione alla stampa dopo l’incontro con il Ministro degli Affari Esteri, della Cooperazione Africana e dei Marocchini all’Estero, Nasser Bourita, Douglas ha anche riaffermato il sostegno del suo Paese al processo politico condotto dall’ONU volto a trovare una soluzione giusta e duratura a questa disputa regionale, sottolineando l’importanza dell’iniziativa di autonomia marocchina come “l’unica soluzione credibile, seria e realistica”.

Questa iniziativa marocchina è nel pieno rispetto del diritto internazionale, della Carta delle Nazioni Unite, delle risoluzioni dell’Assemblea Generale e del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, si legge in un comunicato stampa congiunto pubblicato al termine dei colloqui tra i due ministri.

Secondo il comunicato stampa, la Federazione di Saint Kitts e Nevis ha annunciato il riconoscimento della sovranità del Marocco sulle province meridionali e il sostegno all’iniziativa del piano di autonomia come “l’unica base seria, credibile e realistica” per risolvere il conflitto artificiale intorno a il Sahara marocchino.

Ha inoltre accolto con favore lo sviluppo socioeconomico sperimentato dal Sahara marocchino grazie agli sforzi e agli investimenti intrapresi dal Regno del Marocco, nel quadro del Nuovo Modello di Sviluppo delle Province del Sud.

Questo nuovo modello ha favorito notevolmente l’empowerment delle popolazioni di queste province e migliorato gli indici di sviluppo umano in questa regione, precisa il comunicato stampa congiunto.

Inoltre, la Federazione di Saint Kitts e Nevis, in quanto membro dell’Organizzazione degli Stati dei Caraibi Orientali, ha accolto con favore l’apertura di un’ambasciata dell’Organizzazione a Rabat il 19 ottobre 2018 e di un consolato generale a Dakhla il 31 marzo 2022. aggiungere.

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Marocco e Belgio rafforzano la partnership strategica

Visita dei rappresentanti del governo belga a Rabat e riconoscimento piano autonomia del Sahara marocchino

Il Marocco e il Belgio hanno accolto con favore, a Rabat, la dinamica nelle loro relazioni bilaterali, riaffermando la volontà condivisa di farlo esplorare ulteriormente al fine di stabilire un partenariato strategico rivolto al futuro, all’altezza delle aspettative e delle potenzialità che esso ha esistono tra i due paesi per rispondere alle sfide attuali e future.

Nella Dichiarazione Congiunta, adottata al termine dei lavori del 3° Riunione dell’Alto Commissariato congiunto Marocco sul partenariato col Belgio, copresieduto dal Capo del Governo, Aziz Akhannouch, e il primo ministro belga, Alexander De Croo, entrambi le parti hanno inoltre espresso il desiderio di rafforzare il commercio e investimenti, cooperare su clima e transizione energia attraverso lo sviluppo delle energie rinnovabili e molecole green, nonché in termini di gestione delle acque, infrastrutture e trasporti.

I due Capi di Governo hanno accolto con favore anche il dialogo politico regolare, come dimostra la visita in Marocco del Ministro degli Affari Esteri, degli Affari Europei e Commercio estero e istituzioni culturali federali, Hadja Lahbib, 20 ottobre 2022, al termine della quale una Dichiarazione è stata adottata e una convenzione congiunta tra i due paesi. Sul piano legislativo, entrambe le parti hanno sottolineato l’importanza di cooperazione parlamentare che svolge un ruolo essenziale nella rafforzare le relazioni bilaterali, incoraggiando al contempo

istituzioni legislative dei due paesi ad intensificare la loro partnership, in particolare attraverso la creazione di un forum parlamentare congiunto per costituire uno spazio di dialogo e di scambio. Akhannouch e De Croo hanno sottolineato il loro desiderio di svilupparsi ulteriore partenariato economico, in particolare incoraggiando le aziende belghe e marocchine ad esplorare le opportunità offerti da entrambe le parti in termini di investimenti, in particolare attraverso la nuova “Carta marocchina per gli investimenti”, l’“Offerta Marocco” riguardante l’idrogeno verde e i progetti di strutturazione previsti in prospettiva dell’organizzazione della Coppa del Mondo 2030 nonché le opportunità offerte dal Belgio, in particolare come partner nella transizione energetica e nell’economia circolare e in altri settori di interesse comune.

In questo senso hanno riaffermato la volontà di rafforzare ulteriormente la cooperazione nel campo della transizione energetica. I due Capi di Governo hanno accolto con favore anche la programmazione di un Business Forum il 16 aprile a Casablanca, che consentirà agli operatori economici di entrambi i paesi di effettuare prospezioni le numerose opportunità offerte dal Marocco e dal Belgio questioni di commercio e investimenti.

Hanno inoltre accolto con favore il successo della cooperazione sviluppo di lunga data tra i due Regni che interessano numerosi ambiti, e la firma, nel febbraio 2024, dell’accordo specifico per il programma di cooperazione 2023-2028, volti in particolare a favorire l’inclusione economica delle donne e i giovani in un ambiente di lavoro dignitoso, sapendo che parte del programma riguarda progetti volti a contribuire alla fase di ricostruzione della regione di Al Haouz.

Anche Akhannouch e De Croo hanno accolto con favore i progressi registrati nel quadro della cooperazione giudiziaria, attraverso lo scambio permanente di competenze, visite ufficiali e commissioni congiunte, accogliendo con favore le conclusioni dell’ultima Commissione mista in materia civile e penale, tenutasi a dicembre 2023, in particolare la concreta attuazione della Convenzione tra il Regno del Belgio e il Regno del Marocco sull’assistenza a persone detenute e trasferimento di condannati, e il suo Protocollo Aggiuntivo.

In questa dichiarazione congiunta, le due parti hanno mostrato il loro desiderio di promuovere una cooperazione giudiziaria innovativa, allineata sui più alti standard internazionali, per la gestione affari giuridici transfrontalieri efficienti. I due capi di governo hanno sottolineato l’interesse comune due paesi a continuare e rafforzare la stretta cooperazione bilaterale per combattere le minacce alla sicurezza nazionale e internazionale.

In termini di cooperazione in materia di sicurezza, hanno affermato il loro desiderio svilupparlo ulteriormente, in particolare attraverso lo stabilimento di una struttura di cooperazione regolare. Inoltre, si sono congratulati a vicenda dell’attuazione della Convenzione di cooperazione sulla lotta alla criminalità organizzata e al terrorismo, entrata in vigore nel 2022 e il piano d’azione 2022-2024 nel settore della cooperazione di polizia.

I due capi di governo si sono rallegrati per i progressi compiuti il quadro della cooperazione in materia di migrazione, in particolare lo svolgimento della 1° riunione del gruppo migratorio misto marocchino-belga e istituzione misure congiuntamente efficaci. Tenendo conto del quadro istituzionale di ciascuna parte, hanno sottolineato il loro desiderio di rafforzare ulteriormente la cooperazione culturale tra i due paesi, che costituisce una leva importante per la comprensione reciproca e per il riavvicinamento tra Comunità marocchine e belghe.

Le due parti hanno quindi discusso le possibilità di sviluppo maggiore partenariato nel campo culturale, come lo scambio competenza in materia di protezione, conservazione e attuazione valore del patrimonio culturale materiale e immateriale, cooperazione tra musei e istituti specializzati nelle professioni artistiche e patrimonio e l’organizzazione delle attività culturali e artistiche in entrambi i paesi.

È stata sottolineata anche l’importanza dello sviluppo della cooperazione tra i due paesi nel campo dello sport, in particolare sport femminile. A questo proposito, il Marocco si è congratulato con il Belgio per la suo candidatura, insieme a Germania e Paesi Bassi, per l’organizzazione della Coppa del mondo di calcio femminile nel 2027.

Il Belgio considera l’iniziativa di autonomia del Marocco nel 2007, come “uno sforzo serio e credibile del Marocco e come una buona base per una soluzione accettata dalle parti”. Questa posizione è stata espressa nella dichiarazione congiunta adottata nel corso della 3a riunione dell’Alta Commissione Paritetica di Partenariato Marocco-Belgio, copresieduto questo lunedì a Rabat, dal capo del Governo, Aziz Akhannouch, e il Primo Ministro belga, Alexander De Croo. De Croo ha ribadito in questo contesto “il sostegno di lunga data del Belgio al processo guidato dalle Nazioni Unite per una soluzione politica equa, sostenibile e reciprocamente accettabile per le parti”, si legge nella Dichiarazione.

In questa occasione, entrambe le parti concordano “l’esclusività dell’ONU nel processo politico e riaffermare il proprio sostegno alla Risoluzione 2703 (2023) del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che ha preso atto del ruolo e responsabilità delle parti nella ricerca di una soluzione politica realistica, pragmatica, sostenibile e basata sul compromesso”, aggiunge la stessa fonte.

Il ministro degli Interni, Abdelouafi Laftit, ha ricevuto lunedì a Rabat, il Ministro federale belga degli Interni, Riforme istituzionali e Rinnovamento Democratico, Annelies Jan Louisa Verlinden, accompagnato dal Segretario di Stato per l’Asilo e la Migrazione, Nicole De Moore.

In questa occasione i due ministri ne hanno passati in rassegna diversi questioni di interesse comune e hanno esaminato le modalità per rafforzarle promuovere la dinamica di partenariato che struttura la cooperazione tra le due parti, in particolare nelle sue componenti di sicurezza e migrazioni, si legge in un comunicato del ministero.

In questo senso i due ministri hanno condiviso la loro analisi convergente su molteplici questioni regionali e internazionali e concordato rafforzare i canali per lo scambio di competenze e informazioni utile per anticipare meglio molteplici minacce e sfide comuni indotto dalle attività criminali di gruppi terroristici e reti che operano in diverse forme di traffico transfrontaliero, aggiunge la stessa fonte.

Nel settore della lotta al terrorismo, Laftit ha ricordato la strategia globale del Regno del Marocco che riconcilia in un certo senso inseparabili la lotta operativa e lo scambio di informazioni con l’approccio preventivo, in particolare contro la radicalizzazione, nonché come aspetti del reinserimento.

Nell’ambito della migrazione ha sottolineato l’approccio olistico e umanista del Marocco in materia di governance delle migrazioni che pone il migrante al centro dell’azione dei poteri pubblici, e questo in conformità con le Alte Linee Guida Reali. Laftit ha inoltre ricordato la solidarietà attiva del Marocco e dei suoi paesi grandi sforzi compiuti in termini di controllo delle frontiere e lotta contro tutte le forme di criminalità transfrontaliera che denotano il maggior contributo del Regno in termini di sicurezza regionale.

Inoltre, i due ministri hanno sottolineato il ruolo del Gruppo Migrazione mista permanente (GMMP) istituita da entrambe le parti che consentirà di avviare progressi qualitativi e coordinati, conciliando tutte le sinergie e le logiche settoriali attorno a approccio globale ed equilibrato alla gestione della migrazione. Le discussioni hanno evidenziato anche il ruolo positivo di Comunità marocchina stabilita in Belgio che costituisce un vettore del riavvicinamento umano e di civiltà tra i due paesi, conclude il comunicato stampa.

Il Belgio accoglie con favore le riforme portate avanti dal Marocco, sotto la guida del Re Mohammed VI, negli ultimi venticinque anni, per una società e un’economia marocchina più aperte e più aperte dinamico. In una Dichiarazione Congiunta adottata al termine della terza riunione dell’Alta Commissione congiunta di partenariato Marocco-Belgio, copresieduto lunedì a Rabat dal capo del governo Aziz Akhannouch, e il primo ministro belga, Alexander De Croo, il Belgio ha sottolineato l’importanza del Nuovo Modello di sviluppo, regionalizzazione avanzata e numerose riforme ambiziose, come quella attuale del Codice della famiglia (Mudawana).

Nell’ambito del suo impegno prioritario per la regione, il Belgio accoglie con favore anche l’Iniziativa Atlantica lanciata dal Re “contributo innovativo all’integrazione dell’Atlantico africano e rafforzare la cooperazione con i Paesi del Sahel”, precisa la Dichiarazione congiunta, in cui si aggiunge che “l’Atlantico è un punto di riferimento di collegamento tra il Nord e il Sud, l’Africa e l’Europa e tra Mediterraneo e Atlantico.

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Marocco: tutto pronto per il CAN Futsal 2024

Terra ospitante privilegiata del calcio africano: il CAN Futsal 2024 si preannuncia grandioso

Il Marocco, terra ospitante privilegiata del calcio africano, si prepara a organizzare il CAN Futsal 2024, dall’11 al 21 aprile. Questa nuova competizione continentale promette di essere una nuova incoronazione per il Regno, che continua a confermare la sua leadership in campo sportivo e il suo impegno per lo sviluppo del calcio africano, nel quadro della visione illuminata di Sua Maestà il Re. Mohammed VI, primo promotore di un maggiore coinvolgimento del Marocco nel continente africano e paladino della cooperazione sud-sud.

Il Marocco, leader indiscusso del calcio africano

Il Regno ha già accumulato una ricca esperienza e un innegabile know-how nell’organizzazione di eventi sportivi su larga scala. Il CHAN 2018, il CAN Futsal 2020 a Laayoune, l’ultima CAN femminile e la prossima, la CAN U23, le prossime 5 edizioni della CAN U17 femminile, la CAN25 e la Coppa del Mondo 2030, ma anche diverse edizioni della Coppa del Mondo per club, gli ultimi dei quali, costituiscono esempi concreti del successo del Marocco nell’ospitare grandi tornei sportivi internazionali.

Grazie alle sue infrastrutture di altissimo livello, il Marocco ha accolto più di 19 squadre africane che sono venute a giocare partite di calcio internazionali durante l’ultima finestra FIFA di marzo.

Questa storia di successo è il frutto della visione illuminata di Re Mohammed VI, che attribuisce particolare importanza allo sviluppo dello sport e alla promozione dei valori del fair play e della solidarietà. Il Sovrano non risparmia sforzi per fare del Marocco un paese ospitante privilegiato delle principali competizioni sportive e un attore chiave nel panorama sportivo africano.

Il Marocco, una nazione calcistica di talento

Il Marocco non è solo un leader organizzativo, ma è anche una nazione calcistica di talento. La Nazionale di futsal ne è l’esempio perfetto. Gli Atlas Lions, infatti, hanno vinto le ultime due CAN Futsal e hanno raggiunto i quarti di finale dell’ultima Coppa del Mondo. Ora occupano l’8° posto nel ranking FIFA-Futsal, confermando così il loro status di potenza continentale in questa disciplina.

Il CAN Futsal 2024 sarà quindi un’opportunità per il Marocco di dimostrare ancora una volta il proprio talento e la propria passione per il calcio. La nazionale vorrà emozionare il pubblico marocchino e alzare il trofeo per la terza volta consecutiva.

Un evento prezioso

L’organizzazione del CAN Futsal 2024 non è solo una competizione sportiva. È anche un evento portatore di valori nobili come la cooperazione Sud-Sud, l’unità africana e la solidarietà.

Il Marocco, fedele al suo impegno nel continente, farà tutto il possibile per rendere questo CAN Futsal 2024 un successo strepitoso e un simbolo dell’unità e del dinamismo del calcio africano.

In conclusione, il Marocco si posiziona come leader nel calcio africano in quanto paese ospitante di competizioni e nazione di talento. Il CAN Futsal 2024 si preannuncia un evento grandioso che permetterà al Regno di condividere la propria passione per il calcio con il resto del continente e confermare la propria leadership nel panorama sportivo africano.

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Senegal: Mohammed VI invitato a insediamento Faye

Mohammed VI l’unico capo di Stato ad aver ricevuto un invito a partecipare alla cerimonia di insediamento del presidente eletto del Senegal

Dakar ha ospitato, questa mattina, la cerimonia di insediamento di Bassirou Diomaye Faye, come quinto Presidente della Repubblica del Senegal.

Il capo del governo del Marocco, Aziz Akhannouch, ha rappresentato il Re Mohammed VI, alla cerimonia che si è svolta a Diamniadio vicino Dakar.

Il premier marocchino era presente alla cerimonia di giuramento e insediamento del presidente eletto della Repubblica del Senegal, Bassirou Diomaye Faye.

Akhannouch in Senegal era accompagnato dal ministro degli Affari Esteri, Cooperazione Africana e Marocchini residenti all’estero, Nasser Bourita. I due erano a Dakar su ordine del re Mohammed VI, a seguito dell’invito ricevuto dal nuovo presidente eletto del Senegal per prendere parte alla cerimonia di investitura.

Oltre ai leader della regione, Mohammed VI era l’unico Capo di Stato ad aver ricevuto un invito a prendere parte a questa cerimonia. Questo testimonia la profondità dei legami di solidarietà e considerazione che uniscono Marocco e Senegal.

Questo invito mette in risalto la leadership africana del Sovrano marocchino e la stima di cui gode nella regione.

Denota anche la profondità di una partnership eccezionale e multidimensionale esistente tra il Regno del Marocco e la Repubblica del Senegal che incide sul piano politico, economico, culturale, sociale e spirituale.

La cerimonia di giuramento e insediamento del nuovo presidente senegalese si è svolta alla presenza di diversi capi di Stato e presidenti delle commissioni dell’Unione Africana, della Comunità Economica degli Stati dell’Africa occidentale (ECOWAS) e dell’Unione economica e Fondo monetario dell’Africa occidentale (UEMOA).

Il presidente del Senegal ha voluto una cerimonia ristretta, invitando solo i leader della sottoregione ECOWAS e della Mauritania – che detiene la presidenza dell’Unione africana.

Faye, che ha vinto le elezioni presidenziali del 24 marzo al primo turno con il 54,28% dei voti, ha sconfitto il rivale Amadou Ba (35,79%), è il quinto presidente del Senegal dall’indipendenza del Paese nel 1960.

La partecipazione ad alto livello del Marocco riguarda anche le future relazioni marocchino-senegalesi, sulla base sia del loro eccellente tandem, sia della loro statura come attori chiave regionali e internazionali in materia di promozione della pace, della sicurezza, stabilità e sviluppo, in quanto convergenza di punti di vista e somiglianze.

Questo gesto fa presagire il passaggio ad un nuovo livello nella costruzione bilaterale durante i prossimi 5 anni del mandato del nuovo Presidente senegalese Faye, in particolare negli attuali contesti regionali e globali.

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Marocco: governo riceve proposte riforma codice famiglia

Il Capo del Governo del Marocco riceve le proposte dell’Autorità incaricata della revisione del Codice della Famiglia per sottoporle a Mohammed VI

Il Capo del Governo del Marocco, Aziz Akhannouch, ha ricevuto oggi i membri dell’Autorità incaricata della revisione del Codice della Famiglia. Questi ultimi gli hanno presentato le proposte dell’Autorità per sottoporle al Re Mohammed VI.

In una dichiarazione alla stampa al termine di questo incontro, Akhannouch ha dichiarato di aver ricevuto i membri dell’organismo incaricato della revisione del codice della famiglia. Questo dopo aver completato i suoi compiti entro i termini fissati nella lettera inviata dal re Mohammed VI al Capo del Governo.

Si precisa che il coordinatore di turno dell’Autorità gli ha presentato una relazione sulle proposte di modifica del Codice della Famiglia, in vista di sottoporle al monarca.

L’organismo ha operato secondo un approccio di ampia partecipazione. Lo ha fatto attraverso l’organizzazione di audizioni dei diversi attori delle organizzazioni della società civile. Attori che operano nel campo delle donne, dei bambini, dei diritti umani, nonché di partiti politici, centri sindacali, magistrati, attori, ricercatori, accademici, istituzioni e dipartimenti ministeriali, ha aggiunto.

L’Autorità ha ricevuto promemoria anche tramite posta elettronica, prima di esaminare le proposte risultanti da ampie consultazioni partecipative, ha affermato Akhannouch.

In questa occasione, il Capo del Governo ha ribadito i suoi ringraziamenti al Re Mohammed VI, che ha adottato questo approccio partecipativo per trovare i mezzi affinché la famiglia marocchina possa pienamente svolgere il suo ruolo di pilastro della società.

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Marocco: Spagna lo scagiona da ogni accusa di spionaggio

Un rapporto dell’Agenzia spagnola di controspionaggio, che fa capo alla Presidenza del governo spagnolo, ha esonerato il Marocco da ogni accusa di spionaggio e ingerenza negli affari interni della Spagna.

Le conclusioni di questo rapporto pongono fine alla questione e non consentono ambiguità o sospetti rispetto alle accuse che erano state rivolti contro il Regno del Marocco. Accuse in merito a presunte attività di spionaggio che avrebbero preso di mira il presidente del governo spagnolo, Pedro Sanchez, così come altri alti funzionari dello stato spagnolo, utilizzando il software Pegasus.

Va ricordato, a questo proposito, che tali accuse erano già state smentite da alti funzionari spagnoli, nel novembre 2022, durante le audizioni davanti a una commissione del Parlamento europeo che stava indagando sull’utilizzo del software Pegasus.

Sulla stessa scia, nel luglio 2023, il tribunale nazionale spagnolo ha deciso di archiviare il caso Pegasus per mancanza di prove.

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Marocco-UE: avvocatura della CGUE conferma legalità Accordo agricolo

Il parere dell’avvocatura generale della Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE) sul ricorso presentato dall’UE e dalla Commissione europea contro la decisione della Corte di primo grado, lo scorso settembre 29, 2021, nei casi sugli accordi agricoli e di pesca Marocco/UE, è stato emesso. Si tratta di un testo che costituisce un passo indietro per il Polisario.

Infatti, nell’ambito dei ricorsi presentati dal Consiglio dell’UE e dalla Commissione europea contro la decisione del Tribunale di primo grado relativa agli accordi agricoli e di pesca Marocco/UE, le conclusioni dell’avvocato generale della Corte europea, pronunciate segnano questa mattina un passo significativo nel processo giudiziario.

Si tratta di un’analisi preliminare, non vincolante, ma che fornisce spunti cruciali per le future deliberazioni. Le raccomandazioni dell’Avvocato Generale confermano la legalità e la validità dell’Accordo agricolo, pur esprimendo la necessità di un’evoluzione del partenariato nel settore della pesca. Queste conclusioni invalidano anche le affermazioni del “Polisario” e sottolineano la preminenza dell’Iniziativa per l’Autonomia del Marocco.

In questa fase si tratta di un semplice passaggio della procedura, dato che la Corte è chiamata a pronunciare la sua sentenza definitiva nella seconda metà del 2024.

Le conclusioni del procuratore generale non costituiscono né una sentenza né un ordine del tribunale. Si tratta di una semplice analisi proposta alla Corte, in vista delle successive deliberazioni dei giudici.

Tuttavia, le conclusioni dell’Avvocato Generale bastano a sconvolgere il “Polisario” e coloro che lo sostengono, su diversi aspetti.

L’avvocato generale raccomanda quindi di ribaltare la sentenza del Tribunale di primo grado e di mantenere la validità dell’accordo agricolo tra il Marocco e l’UE. Si conferma pertanto la legalità e la validità dell’Accordo Agricolo.

L’accordo dovrebbe essere mantenuto nei suoi termini attuali. L’avvocato generale ne conferma l’applicabilità ai prodotti del Sahara marocchino. Per quanto riguarda l’accordo di pesca, le conclusioni del Consigliere generale sono in linea con la volontà del Marocco di rivedere le basi del partenariato in questo settore, al fine di renderlo un partenariato qualitativo di nuova generazione. Emerge che l’obiettivo comune per il Marocco e l’UE sarà quello di procedere verso un moderno quadro contrattuale vantaggioso per tutti, interessato allo sviluppo socioeconomico, allo sviluppo sostenibile e alla conservazione delle risorse della pesca.

Inoltre, le affermazioni del “Polisario” riguardo alla cosiddetta “rappresentatività” sono sconfessate dal Procuratore Generale. Il Procuratore Generale ha concluso che “il Polisario non è riconosciuto come “Il” rappresentante del popolo del Sahara dalle Nazioni Unite o dall’Unione Europea” (par. 81).

Il testo rileva che il “Polisario” “non è mai stato eletto” dalla popolazione, e “è impossibile determinare con certezza se il Polisario goda del sostegno della maggioranza” (par. 83).

Afferma inoltre che al “Polisario” “non è mai stato concesso lo status di movimento di liberazione nazionale dalle Nazioni Unite o dall’Unione Europea e dai suoi Stati membri” (p.20).

Conclude che la pretesa del Polisario di essere “l’unico rappresentante” del Sahara non è coerente con la posizione dell’Unione Europea.

Inoltre, il procuratore generale conferma che l’Unione europea ha il diritto di concludere accordi con il Marocco che coprano le sue province meridionali. Facendo riferimento al diritto internazionale, ribadisce che il Marocco è l’unica autorità autorizzata a concludere accordi con l’UE riguardanti le province del sud. Pertanto il “Polisario” non ha qualità né capacità di concludere accordi.

Infine, l’Avvocato Generale ha respinto la richiesta di un’associazione pro-Polisario di vietare l’importazione di prodotti agricoli dalle province del sud. Questa conclusione apre la strada alla continuazione del commercio di prodotti agricoli.

Pertanto, le Conclusioni dell’Avvocato Generale contrastano con gli amalgami mantenuti dal “Polisario” e dai suoi promotori, che tentano di distorcere la realtà per ottenere vittorie immaginarie e mascherare i loro successivi fallimenti a vari livelli.

Le conclusioni del Procuratore Generale sottolineano anche la preminenza dell’Iniziativa per l’Autonomia del Marocco. Sottolinea a questo proposito che “dal 2018, il sostegno al Piano di Autonomia presentato dal Regno del Marocco nel 2007 sembra aumentare. Allo stesso modo, il vocabolario utilizzato nelle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza sembra essersi evoluto. Pertanto, a partire dal 2018, la formulazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza sottolinea la necessità di raggiungere una soluzione politica, realistica, pragmatica, sostenibile e reciprocamente accettabile alla questione del Sahara, che si basi sul compromesso.

Va ricordato che il procedimento davanti alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea resta eminentemente europeo. Il Marocco non è parte di questa procedura, che riguarda in primo luogo il Consiglio dell’UE. Il Consiglio è sostenuto dalla Commissione europea e da diversi Stati membri, che difendono gli accordi con il Marocco.

Per il Marocco, le istituzioni europee devono assumersi le proprie responsabilità per proteggere il partenariato con il Marocco e difenderlo di fronte alle provocazioni procedurali e alle manovre politiche.

In definitiva, le conclusioni dell’Avvocato Generale costituiscono un grande passo avanti per il Marocco e un duro passo indietro per il “Polisario”. Confermano la posizione del Marocco e aprono la strada al rafforzamento del partenariato tra il Marocco e l’UE.